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Dal Kenya a Soave
la devozione è tornata
scolpita sulla saponaria

La Madonna della Bassanella in pietra saponaria del Kenya
La Madonna della Bassanella in pietra saponaria del Kenya
La Madonna della Bassanella in pietra saponaria del Kenya
La Madonna della Bassanella in pietra saponaria del Kenya

Dall'Italia al Kenya per aiutare chi ha bisogno. È il viaggio che ha fatto alcuni anni fa il medico chirurgo di San Bonifacio, Luigi Benini, una volta raggiunta la pensione dopo 40 anni di servizio.

Là ha fatto conoscere ai locali la sua devozione mariana per la Madonna della Bassanella di Soave diventata protettrice delle vedove africane. Gli artigiani kenyoti hanno persino fatto una scultura con la sua effige in pietra saponaria, materia che esiste solo in Africa.

A migliaia di chilometri da Soave, dunque, la Madonna della Bassanella ha incontrato gli africani di un villaggio, Tabaka, dell’altopiano kenyota vicino al lago Vittoria.

Qui da quasi vent'anni si reca una o due volte l’anno Benini, già primario di chirurgia. In Kenya opera come volontario in un ospedale costruito dai padri missionari Camilliani: si tratta del Tabaka mission hospital.

«Nel 1999 sono andato in pensione, ma sentendomi ancora in grado di fare la mia professione, ho pensato di andare a fare il chirurgo volontario in Africa», racconta il medico. «Durante il periodo in cui ero primario a San Bonifacio, è venuto per far pratica un sacerdote Camilliano che si era laureato in medicina e chirurgia all’università di Padova. Siamo diventati amici e abbiamo mantenuto i contatti, anche dopo che si è concluso il suo tirocinio nel mio reparto di chirurgia. Il missionario fu mandato a lavorare prima in un ospedale camilliano in Estremo Oriente poi nel villaggio di Tabaka, con l'incarico di responsabile sanitario di tutto il nosocomio. Ecco quindi che, una volta deciso di fare il volontariato, ho pensato di andare a trovare e aiutare l’amico».

L’ospedale è in un villaggio di circa un migliaio di abitanti, ma serve tanti altri villaggi dei dintorni.

«Gli abitanti di Tabaka vivono con quel poco che riescono a ricavare lavorando una pietra particolare chiamata Pietra Saponaria», prosegue Benini, «presente in una cava vicina al villaggio, l’unica in Kenya».

La caratteristica di questa pietra è che è facilmente modellabile con semplici scalpelli. Gli abili artigiani kenyoti ne ricavano bellissime sculture di animali, tipici dell’Africa, elefanti, leoni, giraffe e tigri, o di personaggi come i capi tribù.

«Vendono queste statue per pochi soldi ai turisti o spedendole nei negozi, non solo in Kenya, ma anche dell'Europa, riescono a mettere qualcosa in tavola», racconta Benini. «Ogni volta che andavo giù a Tabaka, portavo a casa molte di queste pietre saponarie modellate. Essendo sempre stato un devoto della Madonna della Bassanella di Soave», confessa il medico, «ho pensato di fare riprodurre agli artigiani l’immagine della Madonna e del Bambin Gesù che si trovano nel tempietto di Soave».

La scultura è stata benedetta dai missionari camilliani ed è stata venerata per un po' da un gruppo di donne vedove, sotto la guida delle suore dell’ospedale. In Africa infatti le vedove, per sopravvivere, devono riunirsi in gruppi e fare i più umili lavori per mantenersi e mantenere i loro figli. «Dopo che è stata venerata e pregata in Kenya, ho deciso di portarla con me a casa in un recente viaggio», racconta ancora il chirurgo, «l'ho portata come offerta al rettore del santuario, in occasione di uno degli ottavari di preghiera che si celebrano a partire da Ferragosto nel santuario della Bassanella».

La scultura mariana africana è stata esposta davanti all’altare principale e ora è stata fatta incorniciare ed è appesa nel locale adiacente la sacrestia.

«Nessuno conosce questa storia e penso anche che poche persone, anche di Soave, abbiano visto la Madonna ricavata nella pietra saponaria», conclude il dottor Benini, «e che conoscano cosa sta dietro all’immagine africana della Madonna della Bassanella che ha interceduto per tante vedove kenyote in difficoltà». Z.M.

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