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Compie un secolo. E la festa se la organizza lui

Il sindaco Giampaolo Provoli e Antonio Ferrarese, il festeggiato
Il sindaco Giampaolo Provoli e Antonio Ferrarese, il festeggiato
Il sindaco Giampaolo Provoli e Antonio Ferrarese, il festeggiato
Il sindaco Giampaolo Provoli e Antonio Ferrarese, il festeggiato

Antonio Ferrarese, notissimo e stimato personaggio sambonifacese, alcuni giorni fa ha raggiunto il secolo di vita. Che ha celebrato con una festa organizzata personalmente. Preceduta da una messa, la cerimonia si è poi conclusa con un grande pranzo tra tanti estimatori e tanti amici del gruppo alpini (di cui è presidente), i quali hanno voluto augurargli i tradizionali «altri 100 anni». Il sindaco Gianpaolo Provoli è intervenuto per consegnare al festeggiato un riconoscimento a nome di tutta la comunità. «L’amministrazione comunale», ha detto il sindaco, «ha voluto assegnare al cavalier Antonio Ferrarese, in occasione del raggiungimento dei 100 anni di età, il gagliardetto del Comune di San Bonifacio e la medaglia di onorificenza del Comune per ringraziarlo della sua attività come presidente della Associazione combattenti e reduci che egli, da subito dopo la guerra, continua attivamente a reggere. Questo giusto riconoscimento vuole evidenziare il suo servizio costantemente svolto in favore della comunità». «È UN PRIVILEGIO», ha aggiunto Provoli, «avere in paese un centenario che è stato anche prigioniero nella Seconda Guerra mondiale, uno dei pochi della zona, e che ha ancora una memoria vivissima e una mente brillantissima, oltre ad aprire e accompagnare sulle proprie gambe le sfilate nelle consuete cerimonie patriottiche». Il centenario Ferrarese infatti è ancora in piena forma fisica (ha guidato l’auto fino a pochi mesi fa).Ha avuto quattro figli (Loretta, Franco, Tiziana, Emanuele) ed è nonno di undici nipoti. «Mi preme sottolineare», ha concluso Provoli, «che il suo agire all’interno della comunità è sempre stato attento a tutte le problematiche relative al mantenere alto il ricordo dei cittadini che hanno combattuto nella Prima Guerra mondiale, attento particolarmente a ricordare tutti i sacrifici e le sofferenze dei soldati e dei prigionieri, ma soprattutto la volontà di far ripartire l’Italia in un’epoca in cui anche la nostra comunità moriva di fame. È giusto ricordare, soprattutto, su quali valori si fonda la nostra Repubblica». HA RINGRAZIATO Ferrarese anche perché due anni fa, all’età di 98 anni, ha cominciato a fare qualche visita alle scuole, soprattutto alle elementari, per dare e trasmettere oralmente la sua testimonianza di persona «che ha passato la giovinezza a cavallo di due guerre, soprattutto che ha sofferto la prigionia nella Seconda Guerra mondiale, riuscendo poi a vedere la rinascita dell’Italia». •

Gianni Bertagnin

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