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EST VERONESE

Cognomi, sorpasso
degli indiani
Più Singh che Bogoni

Indiani seguono il Palio dell'uva di Monteforte (Archivio)
Indiani seguono il Palio dell'uva di Monteforte (Archivio)
Indiani seguono il Palio dell'uva di Monteforte (Archivio)
Indiani seguono il Palio dell'uva di Monteforte (Archivio)

Il sorpasso: a Monteforte i Singh superano i Tessari. A raccontare come è cambiato il tessuto sociale in paese c’è uno dei numeri con cui l’ufficio dei Servizi demografici ha «fotografato» il paese nell’ultimo numero di Monteforte oggi, il trimestrale edito dal Comune. È lì che si scopre, spulciando tra i cognomi maggiormente ricorrenti, che i residenti con cognome Singh (provenienza India) sono 221 contro i 217 Tessari, cognome storicamente più presente a Monteforte. Al terzo posto Bogoni, altro cognome montefortiano doc (195 persone), ma subito sotto ci sono 155 Kaur, cognome originario del Punjab, stato del Nord-Ovest dell’India. I Dal Bosco sono 153 e sono al quinto posto di questa originale classifica. 
Interessanti anche altre due informazioni, cioè quella del saldo tra immigrati ed emigrati e quella di chi ha ottenuto la cittadinanza italiana: per quanto riguarda l’ultimo punto si tratta di 95 persone, 51 dei quali maschi. Dal punto di vista degli immigrati a fronte di 281 ingressi, gli stranieri non sono nemmeno la metà: sono infatti 119.
Tra gli emigrati, invece, delle 255 persone che hanno lasciato il paese, 200 erano stranieri. Meno arrivi e più partenze, dunque, in un paese che come tanti è un arcobaleno di culture: 14 montefortiani su 100 sono infatti nati altrove. La seconda generazione si intravvede anche dai dati, messi a disposizione dall’Istituto comprensivo di Monteforte, relativi alle iscrizioni alla scuola primaria: 22 su 91 il totale dei bambini nati da genitori non italiani che inizieranno la prima elementare a settembre.
La scuola Anzolin, nel capoluogo, sarà decisamente multiculturale perché dei 44 bimbi iscritti 24 sono italiani (pari al 54%), sette indiani, cinque marocchini, cinque romeni, due moldavi e un cinese.
Nella scuola Coltro delle frazioni di Brognoligo-Costalunga la proporzione è diversa perché ci sono solo due bambini stranieri (un bimbo marocchino e un bimbo algerino, pari al 9,5%) tra i 21 iscritti. Sono tutti montefortiani, invece, i 26 piccoli allievi del tempo pieno. 
L’importante presenza di bambini e ragazzi nati in famiglie che molto spesso conoscono poco la lingua italiana ha portato l’istituzione scolastica e il mondo del volontariato, nel corso degli anni, a investire molto nell’integrazione e nel supporto degli studenti e spesso anche delle loro famiglie.
Se l’associazione Piccola fraternità da anni mette a disposizione un servizio di doposcuola e sostegno gratuito per i bimbi stranieri in difficoltà, da anni il Cestim, Centro studi immigrazione-Onlus, fornisce all’Istituto comprensivo di Monteforte un supporto straordinario per l’inserimento degli alunni stranieri. In venti ore settimanali un operatore del Cestim affianca, tanto alla scuola primaria quanto alla secondaria di primo grado, i ragazzi con difficoltà linguistiche.
Grazie a questo lavoro costante, il gruppo della 1ªC della scuola media Zanella è stato di recente tra i protagonisti della festa delle «Lingue madri» sull’onda della Giornata internazionale promossa dall’Unesco.
L’attività svolta alla scuola di Monteforte tra i ragazzi che raccontano storie e culture (e dunque lingue) di molte parti del mondo, è stata considerata un esempio di buona pratica di convivenza, cittadinanza, dialogo ed integrazione: questo è valso alla classe uno dei riconoscimento della quarta edizione del Premio Sclabrini-Ponte di dialogo, iniziativa in memoria di don Giovanni Battista Scalabrini, promotote dei diritti dei migranti. P.D.C.

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