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Casa di riposo, lasciano
Betteli e Zenaro

Claudio Betteli: si è dimesso dalla presidenza della casa di riposo
Claudio Betteli: si è dimesso dalla presidenza della casa di riposo
Claudio Betteli: si è dimesso dalla presidenza della casa di riposo
Claudio Betteli: si è dimesso dalla presidenza della casa di riposo

Casa di riposo di Monteforte: si dimettono il presidente Claudio Betteli ma anche il consigliere Gilberto Zenaro. Al loro posto restano invece Carlo Bergamasco e Alberto Schiavo, pure nominati dal sindaco Gabriele Marini nel settembre del 2014, ma che lo stesso avrebbe sfiduciato il 26 gennaio. Vacante, dopo le dimissioni di Valerio Cremasco, è il posto che il parroco (o suo delegato) occupa di diritto in Consiglio di amministrazione.

Toccherà a Marini, che su richiesta delle minoranze ha dato comunicazione delle doppie dimissioni ieri in apertura di Consiglio comunale, affrontare ora la situazione: «Mi sono già attivato con la Regione e ho già avuto un primo incontro con un rappresentante regionale. Ho anche acquisito ulteriori elementi di valutazione e fatto presente che sono orientato verso un percorso condiviso». Varie le opzioni possibili: di certo c'è che il bilancio di previsione della Fondazione Don Mozzatti d'Aprili dovrà essere approvato entro il 28 febbraio per scongiurare l'ipotesi commissariamento dell'ente.

Ventinove mesi in trincea: questo, almeno a giudicare dalla sua lettera di dimissioni, sarebbe stata per Claudio Betteli la guida della struttura per anziani. La decisione sarebbe maturata lunedì, dopo l'incontro sulla situazione della Casa San Camillo di Bolca in Direzione servizi sociali dell'Ulss 9. «Ho avuto la percezione che l'intervento istituzionale sia del tutto tardivo rispetto ai problemi posti sul tavolo», scrive Betteli auspicando che il suo farsi da parte possa essere risolutivo.

Questa la goccia capace di far traboccare un vaso sin troppo pieno: «Difficoltà a creare una seria collaborazione con le istituzioni, deviate ad arte da un'opinione pubblica condizionata e condizionante», lamenta Betteli spiegando che il Cda era stato chiamato alla guida dell'ente «in un particolare periodo di trasformazioni degli assetti normativi di riferimento» che avrebbe dunque imposto «rapidi cambiamenti a diversi livelli». Proprio su alcune scelte sarebbe originato il «malcontento in parte dell'opinione pubblica che ha reso più difficile il confronto e il contatto con le diverse istituzioni (Comune di Vestenanova, Ulss 9, Regione) che solo ora stanno capendo le reali problematiche evidenziate». Poi c'è il nodo politico: «La scarsa collaborazione interna al Cda si è spesso tradotta in una vera e propria ostilità, che ha reso difficile se non impossibile la gestione delle diverse problematiche: dal momento in cui si sono evidenziati i problemi ereditati dalle precedenti amministrazioni e si sono individuate le possibili soluzioni, si è creata una frattura insanabile», con «da una parte Bergamasco e Schiavo, contrari o astenuti in tutte le decisioni più importanti dal punto di vista “strategico”, dall'altra il resto dei membri».

Betteli denuncia di «essere stato continuamente osteggiato e criticato senza mai essere riuscito ad avere proposte concrete alternative» da parte di Bergamasco e Schiavo, e la conferma starebbe nelle prese di posizione con cui Marini, la sua Giunta e la maggioranza si sarebbero dissociati dall'operato dei due.

È Zenaro, nelle dimissioni in cui spiega come la mancata soluzione delle criticità elencate da Betteli potrebbe «compromettere nel breve gli equilibri di bilancio ed incidono notevolmente sulla programmazione futura e sul funzionamento, sviluppo, sopravvivenza dell'ente», a indicare la data del 26 gennaio come quella in cui Marini li avrebbe di fatto sfiduciati.

Paola Dalli Cani

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