<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Carradore
espone a Lodi
fino al 15

Un paesaggio di Carradore
Un paesaggio di Carradore
Un paesaggio di Carradore
Un paesaggio di Carradore

I paesaggi di Vittorio Carradore, artista sambonifacese, sono esposti fino al 15 maggio alla chiesa dell’ Angelo a Lodi a «Contaminazioni», mostra confronto tra il pittore veronese e il lodigiano Enrico Suzzani L’esposizione presenta il lavoro di due tra gli artisti più apprezzati del territorio, Suzzani di recente impegnato in numerose esposizioni tra cui «Emozioni», tenutasi nello spazio espositivo adiacente al Museo Ricci Oddi di Piacenza, e Carradore gratificato dal successo di «Poetiche geometrie», l’antologica di oltre 90 opere svoltasi tra dicembre e gennaio alla Gran Guardia di Verona.

«Contaminazioni», a cura di Federico Martinelli, dell’associazione culturale Quinta Parete di Verona, che collabora, ha il patrocinio delle regioni Lombardia e Veneto, delle province di Lodi e Verona nonché dei Comuni lombardi di Lodi, Codogno, Camairago e quello di San Bonifacio.

Suzzani e Carradore raccontano le emozioni della loro terra, i colori e il sentimento della Lombardia e del Veneto, grazie al sensibile filtro della loro anima restituendo, con la loro tavolozza, la suggestione che ognuno di noi prova davanti al bello e davanti a ciò che, volontariamente o meno, ci trasmette qualcosa.

Entrambi figurativi, fanno del paesaggio una delle maggiori espressioni della loro arte e Carradore imprime forza, energia e sentimento nel racconto delle dorsali, delle colline e dei campi del Veneto: un tripudio di colore che alterna al verde delle colline, il fascino dei campi coltivati. Entrambi, poi, si discostano dal paesaggio per raccontare il loro sentimento.

Scrive il curatore Martinelli: «Suzzani dipinge salotti e studi d’artista, soggetti che attraverso il filtro sensibile che lo caratterizza, irradiano struggente poesia. Carradore, con altrettanto lirismo, racconta il mondo delle tradizioni e delle attività artigianali: uomini al lavoro, donne intente a rammendare maglie o impegnate a realizzare porcellane. O anche bambini in crocchio che si scambiano le figurine o, ancora, raffigurazioni di oggetti e ricordi di un tempo: siano essi giocattoli piuttosto che un vecchio annaffiatoio o la gabbia dell’uccellino della propria infanzia». Gli orari della mostra: dal martedì al venerdì 15.30-19.30, al sabato e alla domenica 10- 12,30 e 15,30-19.30.

Suggerimenti