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«Carenza di medici sì ma non di investimenti»

Alle paure di amministratori e cittadini sulla sorte dell’ospedale Fracastoro il direttore generale dell’Ulss 9 Pietro Girardi e la direttrice sanitaria Denise Signorelli rispondono partendo da una cifra. Da quei 2.750.000 euro che quest’anno sono stati spesi in nuove attrezzature per il polo sanitario sambonifacese. «Solo per citare gli strumenti economicamente più importanti, spiega Signorelli, «abbiamo dotato l’ospedale di una colonna per laparoscopia di ultimissima generazione, che è dotata di un sistema che permette di vedere le masse tumorali, tre ecotomografi per i servizi chirurgico, radiologico e cardiologico, a cui se ne aggiungerà un quarto per l’ostetricia, un ecografo portatile, sette elettrocardiografi che agiscono in rete fra di loro ed un cicloergometro per i test da sforzo». PROPRIO IERI, poi, l’azienda ha deliberato l’installazione di una Tac di particolare potenza, a 64 strati, il cui acquisto era stato previsto a giugno. «Sarà attiva entro la fine dell’anno», afferma la direttrice sanitaria, «e da allora il Fracastoro avrà due strumenti efficienti di questo genere utilizzabili». Secondo quanto lei spiega, infatti, attualmente ci sono in funzione un vecchio macchinario, che verrà dismesso, ed un altro di più recente installazione. Oggi, invece, l’azienda dovrebbe adottare una determina per l’acquisto di un fluorangiografo, uno strumento che viene usato per diagnosi di patologie della retina, in particolare nei diabetici. «A questo, poi, va aggiunta la fornitura di varie attrezzature che sono considerate minori, perché hanno costi meno eclatanti, ma che sono fondamentali per avere la garanzie dello svolgimento dei vari servizi», continua Signorelli. SECONDO I VERTICI dell’Ulss, insomma, tutto si può dire salvo che, pur considerate le ristrettezze economiche generali della sanità, non siano stati fatti investimenti a San Bonifacio. «Diverso, perché legato a dinamiche che sono connaturate al sistema della sanità che si manifestano a livello nazionale, è il discorso per quanto riguarda il personale medico», aggiunge Girardi. «A causa della difficoltà di reperire nuovo personale, si sono obiettivamente create delle difficoltà, a cui, però, stiamo ponendo rimedio». Carenze, ad esempio, ci sono per quanto riguarda l’ortopedia, ma i servizi non dovrebbero essere ridotti grazie ad un progetto che coinvolge i medici dell’ospedale di Villafranca, mentre per l’anestesia buone notizie sono arrivate mercoledì da un concorso fatto dall’Azienda Zero. «Dei dieci anestesisti mancanti, otto lo sono per gravidanza, ma cinque partecipanti al concorso hanno deciso di venire alla Scaligera, per cui possiamo far tirare il fiato ai medici che hanno permesso, con grande disponibilità, di portare avanti il servizio sinora», aggiunge Girardi. Sottolineando che non è ipotizzabile, neanche con le nuove schede ospedaliere che verranno discusse prossimamente, una riduzione dei 317 posti letto dell’ospedale, e che i 10 posti dell’ospedale di comunità permetterebbero di completare i servizi del Fracastoro, garantendo cure anche a chi viene dimesso come acuto ma ha ancora bisogno di assistenza.

LU.FI.

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