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Carbognin rivela
«Il mio telefonino
era stato bloccato»

Gianfranco Carbognin
Gianfranco Carbognin
Gianfranco Carbognin
Gianfranco Carbognin

C’erano più di 150 persone ad affollare l’auditorium comunale di Belfiore nell’incontro dedicato al referendum di domenica prossima al quale sono intervenuti il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Ciro Maschio e il consigliere regionale Stefano Casali, ma soprattutto Federico Sboarina, da pochi mesi sindaco di Verona che ha confessato: «Ho perso sei chili durante la campagna elettorale, ma ora mi sto rimettendo... Del resto non faccio il politico di professione, mi sono candidato perché sono follemente innamorato della mia città»

All’inizio dell’incontro, organizzato dal leader della lista Per Belfiore–Con Lega Nord e per oltre vent’anni sindaco di Belfiore, Gianfranco Carbognin, questi ha rivelato al pubblico un preoccupante retroscena della campagna elettorale di poco più di un anno fa, quando Carbognin, candidato sindaco a Belefiore, ha perso le elezioni.

«Con una una firma falsa, è stata inoltrata richiesta a nome mio al mio gestore telefonico, per bloccare il mio telefonino con tutti i numeri in memoria, una settimana prima di andare al voto per le comunali», ha detto lasciando tutti di stucco, «perché l’avevo perduto. Ma non era affatto così, non l’avevo perso. Ho appurato che qualcuno a nome mio ha fatto questo e l’ho denunciato. Purtroppo sono riuscito a sbloccare il mio portatile solo il giorno delle elezioni».

Carbognin vorrebbe che la persona o le persone che gli hanno giocato questo brutto tiro, si facessaro avanti e si scusassero. «Mi basterebbero le scuse per ritirare la denuncia e per me sarebbe finita lì», ha assicurato dichiarando anche di voler fare una netta virata nell’impegno per il proprio paese. «Il simbolo Per Belfiore sarà l’ultima volta che lo vedrete, perché è giunto il momento di voltare pagina e di guardare al futuro», ha concluso.

Zeno Martini

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