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Caldiero e Belfiore, la fusione ai box

Giovanni MolinaroliDavide Pagangriso
Giovanni MolinaroliDavide Pagangriso
Giovanni MolinaroliDavide Pagangriso
Giovanni MolinaroliDavide Pagangriso

Il progetto di fusione a due tra i Comuni di Belfiore e Caldiero rimarrà in stand by fino ad avvenute elezioni amministrative, che dovrebbero tenersi il prossimo giugno. Questo ha deciso la Regione Veneto, non competente in materia di elezioni – che è materia del governo e della prefettura - che terrà dunque in un cassetto il progetto di legge per trasformare i due paesi contermini nell’unico Comune di BelfioreCaldieroTerme, come richiesto dai due Consigli comunali.

Essendo a scadenza il mandato del sindaco di Belfiore in carica, Davide Pagangriso, e del Consiglio comunale eletto cinque anni fa, la Giunta regionale attenderà l’esito delle elezioni belfioresi. «Dopo di che chiederà alla maggioranza del nuovo sindaco, se intende perseguire o meno il progetto di fusione», fa sapere il sindaco di Caldiero, Giovanni Molinaroli. «Se la risposta del neo sindaco eletto sarà positiva, la Giunta regionale avrà sessanta giorni di tempo per approvare il progetto di legge per la fusione e far percorre allo stesso l'iter delle commissioni regionali competenti».

«Concluso l’iter a Venezia, verrà indetto il referedum di consultazione della popolazione dei due paesi, che ha già una data limite, ossia il 15 gennaio 2017», avverte Molinaroli. «Entro quella data dovrà esserci l’esito della consultazione elettorale, ma a mio avviso potrebbe essere fatta prima della fine di quest’anno: il mese buono potrebbe essere novembre».

«Il costo del referendum dei cittadini sarà a carico della Regione», prosegue il sindaco di Caldiero. «A questo punto tutto dipenderà dall’ esito del voto. Se la maggioranza dei cittadini che si recherà alle urne si esprimerà contro la fusione, il sindaco neo eletto di Belfiore proseguirà il suo mandato, mentre noi a Caldiero andremo al rinnovo la prossima primavera».

Se invece la maggioranza dei cittadini dicesse di essere favorevole alla fusione? «I due Comuni di Belfiore e Caldiero verrebbero commissariati e i commissari sarebbero i due sindaci in carica, che traghetterebbero i Comuni alle prime elezioni utili, ossia alla primavera prossima, quella del 2017, quando gli elettori dei due Comuni sarebbero chiamati a eleggere il primo sindaco e il primo Consiglio comunale del Comune unico».

«Come enti locali, sia Belfiore che Caldiero, abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare», sottolinea il sindaco di Caldiero, «il progetto di fusione a quattro tra i Comuni di Caldiero, Belfiore, Colognola e Illasi è decaduto ufficialmente per il ripensamento di Colognola ed è stato depositato in Regione quello per la fusione di Caldiero e Belfiore, che è in attesa ora del prosieguo dell’iter».

«Nel frattempo non stiamo fermi, ma ci stiamo documentando sui Comuni veneti che già si sono fusi, per vedere concretamente i passi da seguire», assicura Molinaroli, «Ho dato incarico all’assessore Umberto Ligorio e al consigliere comunale Paolo Albertini di occuparsi direttamente di questa materia e loro hanno preso contatti con le amministrazioni dei Comuni dell’Alpago (nel Bellunese) e con il sindaco di Longarone che si è fuso un anno e mezzo fa».

«Ma inoltre, d’intesa con l’amministrazione di Belfiore, già a partire dalla fine del prossimo mese di aprile, convocheremo congiuntamente delle assemblee pubbliche, con la presenza di maggioranze e opposizioni, per spiegare ai cittadini i vantaggi della fusione».

Vantaggi, che sono innanzitutto di tipo economico. «Il contributo statale annuale per i Comuni che si fondono nel frattempo è stato raddoppiato dal governo ed è passato a 720 mila euro l’anno», fa sapere Molinaroli, «mentre è stata tolta la possibilità di sforare il Patto di stabilità».

«So che a Belfiore, in vista della campagna elettorale, si sta organizzando un fronte pro fusione», conclude Molinaroli, «ma è altrettando vero che ci sono forze contrarie alla fusione con Caldiero». Vedremo le liste, che ancora devono palesarsi, quale posizione prenderanno a riguardo. Il neo sindaco eletto a Belfiore rischia peraltro di governare per un anno «senza portafoglio», se dovesse vincere nel referendum il sì.

Zeno Martini

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