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C’è il rischio di esondazioni Rinforzata la Fossa Lunga

Una ruspa in un cantiere per rinforzare argini di un fiume
Una ruspa in un cantiere per rinforzare argini di un fiume
Una ruspa in un cantiere per rinforzare argini di un fiume
Una ruspa in un cantiere per rinforzare argini di un fiume

Intervento anti-alluvioni in uno dei luoghi a maggior rischio esondazioni di Arcole. A realizzare quest’opera è stato il consorzio di bonifica Alta pianura veneta, che recentemente ha infatti messo in sicurezza gli argini dello scolo Fossa Lunga. Un’operazione che è stata realizzata usando un escavatore cingolato e che è consistita soprattutto in un’azione di consolidamento, per compiere la quale è stata necessaria una settimana di lavoro e si sono dovute usare 130 tonnellate di pietre. «Lo scolo Fossa Lunga presenta delle caratteristiche del tutto particolari», spiega, d’altro canto, il vicepresidente del Consorzio, Moreno Cavazza. «Esso è infatti collocato nelle vicinanze dell’idrovora di Zerpa e, proprio per questo, le sue sponde sono costantemente sollecitate, più di quelle altri canali, e richiedono una manutenzione più attenta». La valle in cui si trova lo scolo Fossa Lunga, infatti, è ad alto rischio di allagamento ed anche 20-30 centimetri di acqua alta possono creare gravi problemi. È proprio in situazioni come questa che rileva l’utilità del controllo del territorio che effettuano i Consorzi di bonifica, che attraverso personale del luogo, effettuano un presidio costante. «La presenza sul territorio è fondamentale per salvaguardare la comunità, fatta di famiglie ed imprese, da qualsiasi evento idraulico; per questo, alcune zone, come quella in cui c’è il Fossa Lunga, sono sorvegliate speciali e vengono costantemente monitorate», precisa il presidente Silvio Parise. Un’attività che il consorzio porta avanti anche in collaborazione con altre realtà. I suoi rappresentanti spiegano infatti che «il lavoro viene fatto dal personale del Consorzio in sinergia con i Comuni nel territorio» e che questo fatto permette di ottenere risultati di grande valore. «Si tratta di un lavoro che comporta delle spese elevate», continua Parise, «anche se gli esborsi che sono legati ad esso sono di certo inferiori ai costi che potrebbe derivare dalla mancata manutenzione dei corsi d’acqua, e questo senza contare i rischi per quanto riguarda l’incolumità delle persone». • LU.FI.

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