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Borsellino e Falcone «parlano» ai ragazzi

Una manifestazione in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Una manifestazione in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Una manifestazione in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Una manifestazione in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Un poliziotto, due giudici eroi, tre libri: duecento ragazzi dell'Istituto comprensivo di Montecchia di Crosara affrontano così il tema della criminalità, della mafia e della legalità. Questa mattina dalle 9 alle 10.30 una quarantina di studenti dell'ultimo anno della scuola primaria di Montecchia e tutti quelli della scuola media incontreranno Giampaolo Trevisi, direttore della scuola di Polizia di Stato di Peschiera del Garda che è stato per anni vice questore aggiunto e capo della Squadra Mobile di Verona, per chiudere il progetto legalità che li ha impegnati per tutto l'anno scolastico. Trevisi proporrà un focus sulle figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino passando anche da quelle degli agenti di scorta che furono pure vittime degli eccidi di Capaci e di via D'Amelio. All'incontro i ragazzi si sono preparati affrontando in classe la lettura di Per questo mi chiamo Giovanni di Luigi Garlando e Falcone e Borsellino, i paladini della giustizia di Francesco D'Adamo: questo ultimo autore sarà ospite della scuola nel mese di maggio per completare coi ragazzi la riflessione iniziata proprio a partire dalle pagine del suo libro. Nell'avvicinamento alle storie dei due giudici antimafia, come dello scenario sul quale avvennero le stragi di cui furono vittime, i ragazzi hanno affrontato singolarmente anche le pagine di I bambini non vogliono il pizzo di Anna Scarfatti. Il messaggio sotteso dal progetto legalità, che solo apparentemente può far vedere come lontano nel tempo e nello spazio un fenomeno criminale come quello della mafia, è dimostrare come nel quotidiano l'illegalità può diventare un costume diffuso con la complicità dell'indifferenza. «Con i docenti», sottolinea il dirigente Ugo Carnevali, «riteniamo molto importante e incisiva la testimonianza di chi quotidianamente opera nella lotta alla criminalità, e ancor di più se considerato in relazione all'età degli alunni. Per questo abbiamo proposto questo momento di riflessione e confronto con i ragazzi e con i docenti». •

P.D.C.

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