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Bilancio a 10 milioni
senza toccare le tasse

Lino Gambaretto
Lino Gambaretto
Lino Gambaretto
Lino Gambaretto

Pareggerà a 10 milioni di euro circa il bilancio di quest’anno, appena approvato a maggioranza dal Consiglio comunale: i consiglieri di opposizione si sono astenuti. Il costo del personale occuperà risorse per 1,3 milioni. L’amministrazione comunale ha deciso di mantenere inalterate le tasse comunali.

Le aliquote di compartecipazione comunale all’addizionale Irpef rimangono scaglionate dallo 0,30 allo 0,75 per cento, a seconda delle fasce di reddito. Confermata al 4 per mille l’Imu prima casa, ma pagano solo le residenze lussuose (A8, A9 e A10), mentre l’aliquota Imu per gli altri immobili, incluse le seconde case, rimane all’8,6 per mille.

Confermata anche l’aliquota della Tasi all’1,8, sebbene sia una tassazione divenuta virtuale, in quanto lo Stato ha già provveduto ad indennizzare il Comune con 303mila euro, soldi già trasferiti, al posto della Tasi che non sarà più pagata quest’anno dai proprietari della prima casa.

Si spenderanno 10 mila euro in meno sul trasporto e per la raccolta dei rifiuti porta a porta. «La differenziata nel 2015 ha raggiunto la soglia del 74 per cento», ha annunciato il vicesindaco, Gaetano Tebaldi, «a fronte di ciò, la tassa sui rifiuti rimarrà pressoché invariata rispetto lo scorso anno, se non per qualche euro in meno in bolletta».

«Nonostante il taglio di trasferimenti dallo Stato pari a un milione di euro nel giro di sette anni», ha dimostrato dati alla mano il sindaco, Lino Gambaretto, «manterremo i nostri impegni per i settori sociale e scolastico e non ridurremo i servizi, senza per questo toccare le tasse che pagano i cittadini. Questo razionalizzando le spese e le risorse umane al massimo e cercando di risparmiare. Ad esempio con Enervest, stiamo riqualificando l’impianto di pubblica illuminazione, allo scopo di ridurre i costi dell’energia elettrica».

«Più che nuovi interventi, quest’anno andremo ad investire nella manutenzione e nella sistemazione del patrimonio pubblico», ha avvertito il sindaco, «per fortuna quest’anno Soave non è stato colpito in modo pesante dal taglio dei trasferimenti, in particolare sul fondo di solidarietà per i Comuni, dal quale riceveremo qualcosa in più rispetto al 2015».

Il capogruppo di minoranza, Matteo Pressi, ha chiesto al sindaco a che punto sia la vertenza con la Regione, per ottenere il pagamento di Ici ed Imu pregresse dell’ospedale dismesso. «A differenza del Comune di San Bonifacio, dove il giudice tributario si è già espresso contro la richiesta di pagamento avanzata dal Comune (ma in quel caso l’ospedale è in parte utilizzato, ndr)», ha risposto Gambaretto, «noi siamo ancora in attesa della sentenza».

Ricordiamo che il Comune di Soave ha chiesto alla Regione il pagamento dell’Ici e dell’Imu dovute all’ente locale per l’ex ospedale San Giovanni Battista, non più utilizzato e ancora invenduto (ormai fatiscente). Venezia ha fatto ricorso al giudice tributario, contro l’ingiunzione di pagamento presentata dal Comune.

«Ho saputo inoltre che va restituita ai cittadini che l’hanno pagata l’Iva versata per i cinque anni in cui è stata in vigore la Tia, la vecchia tassa sui rifiuti», ha comunicato Pressi. «È vero, ma al momento non sappiamo come comportarci», ha replicato Lino Gambaretto, «dato che noi come Comune abbiamo riscosso l’Iva sulla Tia per conto dello Stato. Infatti l’Iva l’ha incassata lo Stato, al quale l’abbiamo versata. Ora ci dovrà dire in che maniera dovremmo restituirla ai contribuenti».

Zeno Martini

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