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Belfiore e Caldiero decidono: sì o no al Comune a due

L’urna per il referendum  sulla fusione tra due Comuni: analoga consultazione si tiene oggi a Caldiero e Belfiore
L’urna per il referendum sulla fusione tra due Comuni: analoga consultazione si tiene oggi a Caldiero e Belfiore
L’urna per il referendum  sulla fusione tra due Comuni: analoga consultazione si tiene oggi a Caldiero e Belfiore
L’urna per il referendum sulla fusione tra due Comuni: analoga consultazione si tiene oggi a Caldiero e Belfiore

Zeno Martini È arrivato il momento del voto: i cittadini di Belfiore e Caldiero oggi possono votare per il referendum consultivo sulla fusione dei due Comuni di Belfiore e Caldiero che darebbero vita a Belfiore Caldiero Terme. Gli ipotetici elettori di Belfiore sono 2.456, quelli di Caldiero 5.735. Il quesito referendario, che gli elettori troveranno sulla scheda, recita: «è lei favorevole al progetto di legge numero 132, relativo all'istituzione del nuovo Comune denominato Belfiore Caldiero Terme, mediante fusione dei Comuni di Belfiore e Caldiero della Provincia di Verona?». I seggi sono aperti dalle 7 alle 23, poi si procederà direttamente allo scrutinio dei voti. I tre seggi di Belfiore si trovano alla scuola elementare Dante Alighieri (in piazza della Repubblica). I seggi 1, 2, 3, 4 e 6 di Caldiero sono aperti nella scuola elementare Carlo Ederle di Caldiero (in piazza Vittorio Veneto) e non alla scuola media - dove sono in corso lavori - mentre la sezione 5 si trova nell'ex scuola elementare di Caldierino, in piazza San Lorenzo Martire. Per poter votare, belfioresi e caldieresi devono presentarsi al seggio con la tessera elettorale e con un documento di riconoscimento valido. Il referendum è stato indetto dalla Regione Veneto, in vista della nascita del nuovo Comune Belfiore Caldiero Terme, chiesta dai due Consigli comunali nel 2015. Al termine dello scrutinio, la Prefettura trasmetterà i risultati alla Regione Veneto, che sommerà i voti dei due Comuni. In base all'esito complessivo del referendum, il Consiglio regionale deciderà se deliberare la nascita del nuovo Comune unico, oppure lasciare tutto inalterato. Il nuovo ente locale avrebbe una sola amministrazione, composta da un sindaco, una Giunta e un Consiglio comunale. La pianta organica del nuovo municipio comprenderebbe tutti i dipendenti provenienti dai due enti locali precedenti. Verrebbero però mantenuti su entrambe i paesi gli sportelli comunali per il contatto diretto con il pubblico, come l'ufficio anagrafe ed elettorale e l'ufficio protocollo. Le risorse economiche nei bilanci dei due Comuni, alla data della fusione, sarebbero destinate per il 70 per cento al territorio di provenienza. Le risorse incassate successivamente alla fusione sarebbero destinate secondo quanto stabilirà la nuova amministrazione, che verrebbe eletta la prossima primavera. Fino alle prossime elezioni amministrative, in primavera, i due Consigli comunali in carica decadranno e il nuovo Comune fuso verrà commissariato. Stante così la legge di bilancio dello stato, al nuovo Comune di Belfiore Caldiero Terme verrebbero trasferiti 10 milioni e 842 mila euro in dieci anni, ovvero 108,38 euro ad abitante ogni anno. In più la Regione verserebbe direttamente al nuovo Comune fuso 500 mila euro circa. Quella tra Caldiero e Belfiore è la prima fusione che arriva al referendum nella provincia veronese. Ma oggi ci saranno anche altri Comuni veneti chiamati alle urne per decidere il futuro dei loro paesi: quelli della Valle del Biois (Belluno), Arsiero Tonezza (Vicenza), Barbarano Mossano (Vicenza) e Quattro Ville (Padova). •

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