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Belfiore Caldiero
La Lega a Venezia
contro la fusione

Una seduta del Consiglio regionale, che dovrà decidere sui referendum per la fusione dei Comuni
Una seduta del Consiglio regionale, che dovrà decidere sui referendum per la fusione dei Comuni
Una seduta del Consiglio regionale, che dovrà decidere sui referendum per la fusione dei Comuni
Una seduta del Consiglio regionale, che dovrà decidere sui referendum per la fusione dei Comuni

La fusione tra Belfiore e Caldiero è diventata tema di scontro politico, con la Lega Nord che avversa l’ ipotesi di Comune unico e tutte le altre forze politiche trasversalmente, sia di maggioranza che di opposizione, che invece si dicono favorevoli, o almeno non contrarie a priori.

Lo si era capito durante la campagna elettorale per le amministrative di Belfiore, in cui la Lega Nord ha scelto di stare per il no alla fusione con Caldiero.

Così come, ad agosto, la Lega Nord di Caldiero è venuta allo scoperto con un comunicato che annunciava la costituzione del comitato per il no alla fusione con Belfiore.

Martedì 13 settembre, a Palazzo Ferro Fini a Venezia, il sindaco di Caldiero Giovanni Molinaroli e il sindaco di Belfiore Alessio Albertini sono stati ascoltati in Prima commissione consiliare regionale dai rappresentanti di tutte le forze politiche del Veneto.

«L’unica forza politica a dichiararsi contraria è stata la Lega Nord», fa sapere stupito Molinaroli, «tutte le altre, anche quelle all’opposizione come il Movimento 5 stelle, il Pd e Fare!, si sono dimostrate pronte a un confronto, dando udienza anche al comitato per il no, prima di decidere come votare in Consiglio regionale. Solo il Carroccio era contrario a priori». Prosegue Molinaroli: «Noi vorremmo che fosse data la possibilità ai cittadini di esprimersi per il sì o per il no con il referendum, non che questa decisione venga presa dalle forze politiche».

«Ambigua e dannosa la melina della Lega in Regione», interviene critica Orietta Salemi, consigliera regionale del Pd, «i cittadini devono poter scegliere».

«Sulle fusioni dei Comuni la Lega Nord va a due velocità», riscontra Salemi, «avanti tutta a parole, indietro tutta nei fatti. Il presidente Luca Zaia ha dichiarato, in più occasioni, quanto sia importante procedere verso le aggregazioni tra enti locali. Gli esponenti della sua maggioranza in Consiglio, invece, tirano il freno a mano, non sempre spinti da criteri di omogeneità verso le amministrazioni del Veneto».

Questa la lettura dell’esponente veronese del Pd: «Siccome alla Lega di Caldiero e Belfiore, all’opposizione, non piace la fusione, ecco che i paladini di Zaia in Regione danno una mano per ritardare l’iter legislativo, tenendo a bagnomaria la richiesta dei rispettivi Comuni, che da mesi attendono il via libera per il referendum».

In realtà solo a Belfiore la Lega è rappresentata in Consiglio comunale, a Caldiero mancano rappresentanti del Carroccio.

«Il Governo Renzi e la Regione, che favorisce nel suo stesso Statuto il processo di fusione dei Comuni richiedenti, stanno spingendo verso riordini territoriali che porterebbero ai cittadini dei Comuni interessati numerosi vantaggi, a partire da maggiori fondi economici per servizi ed opere pubbliche», ribadisce sempre la consigliera Salemi, «risultano per questo incomprensibili l’atteggiamento pregiudiziale e le riserve che sono emerse da parte della maggioranza leghista in commissione regionale».

Va ricordato che la Regione sta incentivando il riordino territoriale e amministrativo, indicando come obiettivo una configurazione futura del Veneto che non superi i 150 comuni.

«Alla Lega Nord», è l’attacco diretto di Salemi, «chiediamo quindi il coraggio e la responsabilità di passare dagli slogan ai fatti. Poiché ci sono dei tempi tecnici per l’iter, il Consiglio Regionale deve fare tutto il possibile per rispettarli, in modo da assicurare ai cittadini di Belfiore e Caldiero il diritto di esprimersi democraticamente su questa importante opportunità andando al voto».

«Se la Lega veronese sconfessa il suo presidente regionale, si faccia avanti e lo dica chiaramente», interviene nel dibattito la consigliera regionale di Fare! Giovanna Negro. «Non si comprende francamente la posizione della Lega Nord in prima commissione, quando nelle sedi istituzionali la stessa Lega predica di favorire le fusioni», aggiunge.

I due sindaci, Gianni Molinaroli di Caldiero ed Alessio Albertini di Belfiore, intendono comunque andare avanti per la strada intrapresa e far sì che la Regione fissi la data del referendum entro l’ autunno.

Certo è che i due sindaci di Caldiero e di Belfiore vorranno vedere come si comporterà proprio la Lega nord, quando in prima commissione arriverà all’esame la fusione dei Comuni di Roncà e di San Giovanni Ilarione, proposta da due sindaci leghisti doc come Roberto Turri ed Ellen Cavazza, intenzionati a mettersi insieme.

Zeno Martini

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