<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Assicurazioni e contributi
polizze: serata per chiarire

Anno orribile per la frutticoltura di casa nostra. I bilanci 2017 di molte aziende agricole rischiano il profondo rosso a causa delle gelate di fine aprile, con precedenti analoghi solo nel lontano 1957. La grandine, nel Veronese considerata fino a qualche anno fa il temuto flagello per eccellenza, si fa sempre più rara e sembra lasciare il posto ad eventi legati ai mutamenti climatici del pianeta: siccità, vento, piogge insistenti, proliferare di parassiti esotici e, appunto, gelate notturne che spazzano via germogli, fioriture e piccoli frutti.

Lo Stato non risarcisce più i danni causati dal maltempo sulle coltivazioni assicurabili. Le polizze, quindi, sono ritenute l’unica possibilità per incassare soldi in caso di scherzi del tempo. Senza premi assicurativi le aziende rischiano la bancarotta per mancanza di liquidità, anche perché da tempo il ricavato da mele, pere, pesche e kiwi a malapena copre i costi di produzione.

Codive e Codipa, i due consorzi che si occupano di tutelare il reddito contadino contro i danni causati a produzioni agricole, zootecniche e infrastrutture da avversità atmosferiche e fitopatie, spingono gli associati verso i contratti assicurativi. Ma le eccezionali gelate primaverili pare abbiano portato sconcerto tra gli agricoltori. Taluni non si sono assicurati, oppure hanno stipulato polizze non agevolate. Altri auspicano una riforma delle assicurazioni, i cui costi sono resi più leggeri da contributi Ue che coprono fino al 65 per cento del prezzo delle assicurazioni le quali hanno una franchigia del 30 per cento e rifondono il 50 per cento del valore assicurato, qualora si verifichino eventi estremi.

«È il caso di mantenere questi valori, oppure i massimali vanno ritoccati all’insù, con un aumento di spesa? Assicurarsi contro il gelo costa 5-600 euro all’anno ogni 100mila euro di capitale coperto da rischio. Questa spesa è giustificata se le gelate si ripropongono a oltre mezzo secolo di distanza una dall’altra?». Questa le domande che si pone Lucio Fedrigo, direttore di Codipa Verona, dando corpo a interrogativi che circolano tra la gente dei campi. Fedrigo invita i produttori a non essere impazienti nel quantificare i danni delle gelate di fine aprile. «Nelle pomacee, in particolare, è bene attendere per capire con precisione l’entità delle distruzioni che inizialmente sembravano meno gravi e che invece si mostrano più gravi col passare dei giorni».

Il direttore invita i produttori anche ad essere sereni, ritenendo che, a prescindere dall’entità dei danni, le assicurazioni rifonderanno entro il 18 dicembre 2017, come da convenzioni. «Risarcimenti assicurativi e contributi per pagare le polizze, questi ultimi erogati nel giro di un paio d’anni, non vanno confusi», spiega Fedrigo, «al proposito c’è molta disinformazione». Proprio per chiarire il da farsi in una situazione piuttosto complicata, oggi, alle 20.30, al nuovo auditorium di Piazza della Repubblica di Belfiore, si terrà un convegno sui temi coperture assicurative, polizze rischi agricoli e contributo pubblico, danni da gelo. L’incontro è a cura del Codipa e del Comune.P.T.

Suggerimenti