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Arrivati otto immigrati
Presto un piano di lavoro

Migranti africani: in paese ne sono arrivati otto, come da accordi con la Prefettura
Migranti africani: in paese ne sono arrivati otto, come da accordi con la Prefettura
Migranti africani: in paese ne sono arrivati otto, come da accordi con la Prefettura
Migranti africani: in paese ne sono arrivati otto, come da accordi con la Prefettura

Sono arrivati questa settimana nello storico Palazzo Moneta otto migranti. Finora Belfiore non ne aveva accolto alcuno. Dopo l’adesione, da parte del Consiglio comunale, alla rete Sprar, la Prefettura ha comunicato al sindaco Alessio Albertini che sarebbero giunti otto richiedenti asilo al Centro di accoglienza straordinaria (Cas), aperto dall’associazione Virtus Verona Ssd, in un appartamento privato di Corte Palazzo, in via Linale.

Il sindaco e l’assessore ai Servizi sociali, Chiara Danese, hanno immediatamente contattato i referenti della Virtus, l’amministratrice della residenza Corte Palazzo, a Palazzo Moneta, i servizi sociali, la polizia locale dell’Unione di Comuni Verona Est e la Caritas di Belfiore, informando dell’imminente arrivo degli immigrati. Quindi, nei giorni scorsi, sono giunti otto giovanissimi africani: erano presenti il sindaco, il vice Stefano Alberti, l’assessore Danese, il comandante della Polizia locale Graziano Lovato e l’amministratrice di condominio. Si tratta di tre ragazzi originari del Gambia, due giovani della Costa d’Avorio e due del Senegal. I sette sono tutti di età compresa tra i 19 e i 24 anni. Poi c’è un nigeriano di 29 anni, il più «anziano» del gruppo.

Quello aperto a Corte Palazzo è un Cas, quindi la questione è in mano esclusivamente a Prefettura ed associazione Virtus, senza che il Comune abbia alcun potere speciale di controllo o di verifica. Tuttavia, la collaborazione sia con la Prefettura che con la Virtus, si è subito attivata in modo proficuo. «È infatti già in discussione una convenzione tra Prefettura e Virtus», annuncia il sindaco Albertini, «per impegnare i ragazzi, su base volontaria, in lavori di pubblica utilità. Entro pochi giorni l’accordo sarà formalizzato e gli otto giovani africani potranno aiutare gli operai esterni nella pulizia di strade, marciapiedi ed altri spazi pubblici».

Sta proseguendo, inoltre, in accordo con altri sindaci del territorio (quelli di San Bonifacio e Caldiero), l’idea di Albertini di presentare, al più presto, un progetto Sprar intercomunale, così da consentire agli enti locali di avere un controllo effettivo sulla gestione dei richiedenti asilo. «Abbiamo sempre pensato che, nell’affrontare questa emergenza, fosse fondamentale predisporre piccoli insediamenti», evidenzia Albertini, «in modo da poter gestire nella maniera più ordinata possibile la presenza dei migranti». «Per questo abbiamo deciso di aderire allo Sprar, atto che garantisce il rispetto della clausola di salvaguardia», puntualizza il primo cittadino, «con questi otto arrivi, Belfiore ha infatti praticamente completato la propria quota di ospitalità, che è di nove. Vorrei ringraziare i residenti di Corte Palazzo e l’amministratrice di condominio per la disponibilità e la collaborazione dimostrate in questi primi giorni di accoglienza. Approveremo al più presto la convenzione con Prefettura e associazione Virtus, in modo che questi ragazzi possano svolgere lavori utili e possano così avere uno strumento per inserirsi nella nostra comunità. Ho sempre sostenuto che i principi di solidarietà e di accoglienza devono essere accompagnati dal rispetto e dalla riconoscenza per quanto la comunità di Belfiore sta facendo a favore di questi giovani fuggiti dai loro Paesi di origine».

Il 31 marzo scorso, il Consiglio comunale, a maggioranza, formulò un atto di indirizzo per aderire alla rete degli Sprar, presentando un progetto per l’accesso al fondo nazionale per le politiche e i servizi d’asilo, incaricando sindaco e Giunta a dar corso ad ogni azione inerente e conseguente.

Zeno Martini

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