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Arrivano i parà ma l’ex ospedale resta nel limbo

L’ex ospedale di Soave: all’interno numerose stanze sono state occupate da senzatetto FOTO AMATO
L’ex ospedale di Soave: all’interno numerose stanze sono state occupate da senzatetto FOTO AMATO
L’ex ospedale di Soave: all’interno numerose stanze sono state occupate da senzatetto FOTO AMATO
L’ex ospedale di Soave: all’interno numerose stanze sono state occupate da senzatetto FOTO AMATO

All’ex ospedale di Soave è arrivato l’esercito. Dopo senzatetto, immigrati e vagabondi, la struttura dello storico nosocomio di Soave, da alcuni giorni accoglie i paracadutisti. «Ci hanno chiesto quest’area per fare delle esercitazioni militari e noi l’abbiamo concessa loro in comodato d’uso gratuito dal 18 al 29 giugno», fa sapere il dottor Pietro Girardi, direttore generale dell’Ulss 9 Scaligera. Si tratta del Quarto Reggimento Alpini paracadudisti ranger «Mai Strac», reparto di eccellenza del nostro esercito, che da lunedì sta compiendo esercitazioni nell’ area esterna di via Mere. Tanto che alcuni soavesi attenti, si sono accorti di movimenti «strani» in questi giorni, chiedendo chiarimenti all’ Ulss Scaligera. L’ex ospedale non è diventato una caserma: si tratta di un utilizzo temporaneo per un’esercitazione militare. Comunque una nuova «vita» per la struttura dismessa da oltre 15 anni e una prima risposta, sebbene non definitiva. «Stiamo pagando l’Imu al Comune di Soave per questo ospedale, che lo stesso Comune si era impegnato a comprare a suo tempo e che poi non ha più acquistato», manda una frecciatina agli amministratori soavesi, il dottor Girardi. Tra Ulss, Regione e Comune, non è mai stata trovata un’intesa sul valore patrimoniale dell’immobile. Da quando poi, l’ex sindaco Lino Gambaretto ha inviato le cartelle esattoriali all’Ulss 9, per il versamento della tassa sugli immobili, si è aperta una vertenza che certo non fa correre buon sangue tra i due enti. «Ci dobbiamo incontrare con gli amministratori di Soave, per trovare una soluzione definitiva e dare una destinazione alla struttura e all’area, per la quale dobbiamo pagare le tasse, ma che paghiamo sempre con i soldi dei cittadini», evidenzia Girardi, «un autentico paradosso. Tuttavia ho chiesto al sindaco di incontrarci per definire la questione una volta per tutte». Ma intanto, non è il caso di recingere l’area e metterla in sicurezza? «Questo fa parte dei difficili rapporti che si sono instaurati tra Comune e azienda sanitaria», risponde Girardi, che preferisce non entrare nel merito e affida a un «no comment», a chi spetti la recinzione del San Giovanni Battista. Girardi si dichiara pronto a trovare una soluzione, anche alla luce di quanto riportato ieri dal nostro giornale, relativamente a occupazioni abusive delle ex stanze dei degenti, a opera di senzatetto, cosa che avviene da diversi anni. «Abbiamo pronta una soluzione per una persona che si trova alloggiata all’interno e che è seguita dai nostri servizi sociali», assicura il vicesindaco con delega al sociale, Angelo Dalli Cani. «Abbiamo più volte cercato di proporre soluzioni alternative a queste persone che conosciamo bene e che vivono dentro l’ospedale, soluzioni che però sono state rifiutate». «Almeno i parà stanno togliendo un po’ di sterpaglie e stanno mettendo in ordine la parte esterna», rimarca il sindaco Gaetano Tebaldi, «I tecnici dell’Ulss 9 si sono in effetti messi in contatto con il nostro ufficio tecnico, dopo la mia lettera di segnalazione e si sono lamentati di una recinzione sulla parte posteriore che avrebbero dovuto realizzare i lottizzanti privati e che non è ancora stata fatta». «La mia richiesta, era relativa in realtà a chiudere completamente l’area del nosocomio, affinché nessuno possa riuscire a entrare all’interno», puntualizza Tebaldi, «Al momento l’Ulss non ha comunicato nulla». Le richieste erano relative in sostanza alle condizioni di degrado della portineria e degli spazi esterni, infestati da animali. Non sarà facile ricucire rapporti logorati tra Ulss e Comune sul destino di questo bene pubblico. Un’idea l’amministrazione comunale l’ha palesata da diverso tempo: fare un ampio parcheggio a disposizione delle migliaia di camperisti e turisti che vengono a visitare la cittadina del vino bianco. Vedremo se i tempi sono maturi per una svolta, o se sarà solo l’ennesimo fuoco di paglia. •

Zeno Martini

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