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Argentina chiama Arcole: «Figli della stessa terra»

Argentina chiama Arcole. O meglio: gli arcolesi in Argentina chiamano gli arcolesi di qui. Per i 140 anni dell’immigrazione di italiani e veneti in Argentina, i discendenti di quegli emigranti cercano notizie e immagini dei paesi di provenienza dei loro avi, sia per celebrare degnamente l'anniversario che per fissare in quei luoghi di emigrazione di un secolo e mezzo fa monumenti e segni che ricordino l'arrivo degli italiani con le valigie di cartone. Italiani che hanno contribuito a far nascere paesi e a sviluppare città, molto lontano dai loro luoghi di origine. Anche alcune famiglie e persone di Arcole lasciarono la patria in cerca di fortuna dall’altra parte del mondo nel Comune di Sangão, nello stato di Santa Caterina, in Argentina appunto.

A farsi avanti, per chiedere informazioni sul paese di origine dei suoi avi, è stato David de Souza, presidente dell'Assoves, Associazione veneta di Sangão. «Scrivo in nome del nostro sindaco, Castilho Silvano Vieira. Tra i suoi progetti c'è quello della possibità di stringere un patto di amicizia con voi. Vogliamo creare una linea che ci porti a vivere in maniera più forte la cultura, la storia, la lingua, tra le altre cose, che i nostri antenati ci hanno lasciato».

«NEI PROSSIMI GIORNI devo andare a mantenere il contatto con il Comvesc, il Comitato veneto per lo stato di Santa Caterina, per dare inizio in forma ufficiale all'anniversario», spiega il presidente dell’ Assoves, «perché nel 2017 ricorreranno i 140 anni di immigrazione italiana nello stato di Santa Caterina».

«Abbiamo fatto un progetto per erigere un monumento in omaggio a questi bravi italiani che sono giunti qui», ha fatto sapere il presidente dell'associazione veneta. «È possibile che ci inviate alcune fotografie per noi dei vostri monumenti? Forse sarà possibile costruirne qualcuno simile anche qua».

«Tra i fondatori della nostra associazione, due hanno origine in parte di Arcole. Uno è discedente di Faustino Freccia, nato a Verona e sposato ad Arcole con Teresa Tognotto. Un'altra è discedente di Santa Visentin, figlia di Fedele Visentin e di Marianna Galbero», ha raccontato il presidente di Assoves di Sangão, centro che conta 12 mila abitanti.

«L'amministrazione comunale di Arcole ha il piacere di avviare una forma di collaborazione tra due Comuni così lontani, ma che hanno in comune storia e tradizioni», ha risposto al presidente argentino dei veneti il sindaco, Alessandro Ceretta. «Anche Arcole è un piccolo Comune con circa 6.500 abitanti. Il nostro paese vanta una produzione storica dell'asparago bianco e del vino, l'Arcole Doc e negli anni ha visto espandersi numerose imprese, che tutt' oggi contribuiscono a offrire occupazione e sviluppo».

«I cognomi Burato, Tognotto e Vicentini sono diffusi nel nostro territorio, testimonianza quindi della discendenza arcolese degli abitanti di Morro Grande», ha evidenziato il sindaco. «Accogliamo quindi con piacere la vostra proposta, augurandoci di poter avviare una collaborazione che possa accrescere e valorizzare l'unione di questi paesi, le tradizioni e la storia dei loro discendenti».

L'ASSOVES è l'associazione che raggruppa e rappresenta tutti gli italiani di Sangão. Tra i suoi 12mila abitanti, ci sono più di 100 cognomi di origine italiana. «Nel nostro comune abbiamo discendenti di famiglie partite da Arcole, come Burato, Visentin, Tognotto», ha fatto sapere al sindaco David de Souza.

«La base della nostra economia sono le ceramiche e l'agricoltura. Al terzo posto c'è la produzione tessile. Abbiamo qua una grande azienda che lavora per i mercati nazionale e di tutto il Sud America», ha illustrato in una sua comunicazione, via posta elettronica, David de Souza.

Mezzi di comunicazione moderna, che oggi offrono la possibilità di avvicinare luoghi distanti 15–20 mila chilometri, ma che hanno tanto in comune.

Zeno Martini

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