<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Anni di promesse, pochi metri di strada

Illasi: la variante alla strada provinciale 10, lungo il Progno. È così da anni
Illasi: la variante alla strada provinciale 10, lungo il Progno. È così da anni
Illasi: la variante alla strada provinciale 10, lungo il Progno. È così da anni
Illasi: la variante alla strada provinciale 10, lungo il Progno. È così da anni

Doveva andare avanti, invece va indietro, come i gamberi, il progetto di completamento della nuova strada provinciale 10 della Val d’Illasi. La prima pietra fu posata il 1° maggio 2004 e dopo pochi mesi si completarono i primi metri, poco più di un chilometro che partiva dalla località Olmo sulla Sp all’intersezione con la Sp 37A e terminava in un vigneto correndo sul lato idrografico sinistro del torrente Progno. A quasi 15 anni di distanza non c’è stato alcun progresso in termine di avanzamento dei lavori, piuttosto un netto passo indietro in termine di prospettive di finire prima o poi questa arteria. Promesse tante, indignazioni altrettante, speranze poche e dopo l’inaugurazione dell’ultimo tratto della Sp 6, poco prima di Natale, si può dire tranquillamente più nessuna speranza, a credere all’assessore regionale Elisa De Berti che all’’Arena ha dichiarato: «Ora procediamo per il completamento della Grezzanella, a Villafranca, e per la variante alla statale 12 che collega Isola della Scala a Buttapietra». Sempre durante quella inaugurazione il governatore Luca Zaia ha dichiarato: «In un Paese di opere incompiute, il Veneto fa eccezione». Ha dimenticato di aggiungere che la Sp 10 è l’eccezione anche in Veneto che forse conferma la regola: «Anche questa è opera incompiuta per eccellenza dalla Regione Veneto, con il suo moncone fatto, pagato e inutilizzato», denunciano Alberto Martelletto, già sindaco di Colognola ai Colli consigliere e assessore provinciale, esponente di Forza Italia ed Emanuele Tosi segretario provinciale di Fare! Con Tosi. «RICORDIAMO all’assessore De Berti che prima della Grezzanella e della Sp 12 viene la nostra Sp 10 “della Val d’Illasi”, strada che ha già subìto nel recente passato una retrocessione al secondo posto delle priorità proprio a favore della Sp 6. Lo troviamo scritto nero su bianco nell’elenco delle opere prioritarie per il territorio veronese inviato il 6 novembre 2012 dalla Provincia di Verona a firma dell’allora presidente Giovanni Miozzi», ricordano, «e inoltre, nel 2014, all’insediarsi del nuovo presidente e del nuovo Consiglio provinciale, ci adoperammo per far riconfermare quell’elenco delle opere prioritarie da parte della Provincia: il nuovo presidente Antonio Pastorello inviò un mese dopo una comunicazione ufficiale non solo alla Regione Veneto (al presidente Zaia e all’assessore Donazzan) ma anche a Veneto Strade, ente realizzatore (al presidente Roberto Turri e al direttore generale e amministratore delegato Silvano Vernizzi). In questo elenco delle priorità la Sp 10 era al primo posto, essendo nel frattempo stata appaltata la Sp 6. Per questo motivo non trovano giustificazioni le dichiarazioni dell’assessore De Berti e vogliamo sperare che non sia in atto un altro schiaffo alla nostra vallata, come più volte avvenuto. La Val d’Illasi e la Lessinia orientale hanno atteso pazientemente il proprio turno, abbiamo atteso senza polemiche la realizzazione della Sp 6. Ora tocca a noi. Ora tocca alla Sp 10», dicono convinti. SULLA STRADA provinciale della Val d’Illasi grava oggi un flusso di ben tredicimila auto al giorno perché l’alternativa resta monca. «Non solo non è collegata funzionalmente a sud con la rotatoria sulla Sp 37, ma al centro dei due tratti c’è quel “Lotto I” da località Olmo a via Forade, nel Comune di Illasi, poco più di un chilometro, realizzato da Veneto Strade da 15 anni, ridotto alle funzioni di cappezagna di campagna e vergognosamente abbandonato». «Chiediamo all’assessore De Berti di venire a vedere di persona queste cose, di riconsiderare le proprie priorità affinché i cittadini della nostra vallata non rimangano nuovamente delusi», aggiungono Martelletto e Tosi, sollecitando i sindaci della Val d’Illasi e la Provincia «a vigilare affinché vengano finalmente rispettati gli impegni scritti e disattesi da troppo tempo». «Nel frattempo», concludono, «noi informeremo l’opinione pubblica e coinvolgeremo i cittadini, perché stavolta non ci faremo scavalcare da nessuno». •

Vittorio Zambaldo

Suggerimenti