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Alessio Pasetto, ora il vuoto è incolmabile

Se n’è andato un funzionario del Comune che ha dato tanto a Caldiero negli ultimi cinque anni: la sua firma resterà per sempre impressa nel tessuto urbanistico e nelle opere pubbliche del paese. Mentre i caldieresi erano sconvolti dalla tragica scomparsa di Ferruccio Rossignoli, el Chengio, un’altra triste notizia li ha sopraffatti nello stesso giorno: la scomparsa improvvisa dell’architetto Alessio Pasetto, per cinque anni (dal 2012 al 2017) capo dell’ufficio tecnico comunale. Pasetto, 56 anni, lascia la moglie Antonella e un figlio minorenne: è stato strappato alla vita da una malattia. Era una persona, fuori dal rigore degli uffici, socievole e gioviale. Era un funzionario preciso e che costruiva «ponti» tra l’ente locale e i cittadini. Riconosciuto e stimato da tutti i tecnici dell’Est veronese come uno degli architetti più esperti in materia urbanistica, era approdato in Comune a Caldiero tra il 2011 e il 2012, in convenzione con il Comune di San Martino Buon Albergo. In cinque anni di lavoro ha completato, con l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Gianni Molinaroli, due varianti urbanistiche ed importanti opere pubbliche, quali la riqualificazione di piazza Olinto Marcolungo. Ha poi avviato i lavori di efficientemento energetico delle scuole medie e delle scuole elementari, nonché la ristrutturazione del municipio e la costruzione dei nuovi campi da tennis nella cittadella dello sport, oramai pronti, il suo ultimo lascito per Caldiero. «Eravamo rimasti d’accordo che in settembre avrebbe presenziato alle inaugurazioni, sia della rinnovata scuola primaria che dei nuovi campi da tennis», dice il sindaco, Marcello Lovato. «Lo scorso autunno aveva accusato alcuni problemi di salute che ci sembravano subito di poco conto. Poi invece, questi problemi fisici lo avevano portato a un primo ricovero in ospedale, per accertamenti». Nel frattempo, eletto il nuovo sindaco di San Martino Buon Albergo, Franco De Santi, questi lo aveva richiamato in servizio nel proprio municipio e per questo Pasetto è stato costretto a lasciare l’ufficio tecnico termale lo scorso dicembre. «Alessio era una persona molto sensibile e, come spesso accade alle persone sensibili, a volte era brusco nei modi di fare, ma sempre disponibile a darti consigli e a dare una mano», lo descrive Lovato. «Professionalmente era di riferimento per molti tecnici ed amministratori della zona. Sapeva districarsi tra le normative in modo esemplare. Per me e per molti viene a mancare non solo un valido sostegno e un funzionario efficiente, ma soprattutto un amico con cui confrontarsi e condividere difficoltà, progetti e sogni». «Mi seguiva spiritualmente nelle mie escursioni nel cammino di Santiago de Compostela ed avevamo in progetto di fare quel percorso assieme, appena si fosse ripreso», confessa Lovato. «Alla moglie Antonella ed al figlio va tutto il mio affetto e la vicinanza dell’amministrazione di Caldiero». I funerali verranno celebrati lunedì prossimo alle 16, nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea apostolo alla Palazzina, quartiere dove Pasetto viveva. •

Z.M.

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