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Albi spara a zero su Gaspari
Sempre le fogne il nodo tra i due

Il sindaco di Lavagno Simone Albi
Il sindaco di Lavagno Simone Albi
Il sindaco di Lavagno Simone Albi
Il sindaco di Lavagno Simone Albi

«Quella avviata sulla stampa dall’assessore Mauro Gaspari è pura propaganda elettorale in vista delle elezioni, che a San Martino saranno fra circa sei mesi». Ne è fermamente convinto il sindaco di Lavagno, Simone Albi e, per dimostrarlo, snocciola date e modi d’intervento della sua amministrazione di fronte alla segnalazione, ricevuta in Comune, che riguardava lo scarico di acque fognarie da parte di alcuni residenti di San Briccio su campi altrui.

Questi, invece, sono i fatti secondo Albi. Il 24 dicembre del 2014 è arrivata al protocollo del Comune la richiesta «di riscontro urgente alla nota del 24 febbraio 2014», con la quale il Comune di San Martino segnalava uno scarico abusivo di acque maleodoranti. Lavagno, in risposta, inviò all’ufficio ambiente, ecologia, manutenzioni e protezione civile del Comune di San Martino Buon Albergo una dettagliata relazione in cui elencava gli interventi di verifica effettuati a febbraio, marzo ed aprile 2014. In seguito ai sopralluoghi, il Comune di Lavagno scrisse, nella relazione datata 11 aprile 2014: «Non si ravvisa la necessità di procedere con ulteriore sopralluoghi, in quanto quelli fino ad oggi eseguiti, hanno dato esito negativo».

Dopo il rinnovo della segnalazione di scarichi fognari abusivi inviata ancora da San Martino Buon Albergo a Lavagno, a fine dicembre 2014, l’ente programmò nuovi sopralluoghi e solo nell’ultimo di essi, quello del 5 aprile 2015, si riscontrò presenza di reflui fognari abusivi. Individuati i proprietari degli immobili non in regola, a giugno 2015, Lavagno notificò ad essi l’ordine di adeguare la propria situazione alla normativa vigente.

Intanto, a settembre del 2015, Acque Veronesi dava inizio a San Briccio ai lavori per la nuova rete fognaria e proprio per questo l’amministrazione di Lavagno non ritenne opportuno imporre ai residenti di San Briccio di affrontare delle spese che sarebbero risultate inutili, dopo l’allacciamento alla rete fognaria. L’ufficio tecnico del Comune di Lavagno, a settembre 2016, ha redatto un verbale dei sopralluoghi effettuati dal quale emerge il perdurare di situazioni non in regola con gli impianti fognari da parte di alcuni immobili di via Asilo. Perciò, il 18 settembre, ha emesso un’ordinanza con la quale obbligava di allacciarsi alla fognatura chi era nelle condizioni tecniche di poterlo fare. Ai rimanenti imponeva di realizzare le infrastrutture (biologiche e fosse perdenti) previste dalla legge per smaltire le proprie acque reflue.

«A questo punto», dice il sindaco di Lavagno, «bastava che Gaspari si informasse meglio, che ci chiedesse un incontro in cui sarebbe stato magnifico sentirlo pontificare sulle fogne». Albi rincara ancora la dose: «Meglio avrebbe fatto a risolvere i grossi problemi ecologici del suo comune, a partire dalla Tav e da Cà Vecchia. E, giunto a 6 mesi dalle elezioni, gli consiglio di riguardarsi il programma con cui è stato eletto, mentre gli chiedo se non è per lui imbarazzante rilevare quanto poco ha saputo attuarlo».

Albi, poi, informa Gaspari che nell’amministrazione di Lavagno è presente anche una componente che fa riferimento alla Lega. «Perché lui leghista non si è informato da essa sul modo in cui operiamo a Lavagno? Non si fida nemmeno dei suoi?». G.C.

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