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Al lavoro oltre 800 volontari
Sono il motore della due giorni

Volontariato in crisi? La Montefortiana batte pure quello. Ci sono oltre 800 volontari (molti dei quali operativi da settimane e altri da giorni) dietro tutto quanto fa Montefortiana: accoglienza, informazioni, organizzazione della logistica, parcheggi, assistenza sanitaria e non, aprovvigionamenti, sicurezza sono un compito preciso di centinaia di persone che si mettono a disposizione di oltre 20 mila ospiti.

I primi della lista sono, quest’anno più che mai, gli alpini Monteforte ai quali il Gsd Valdalpone-De Megni proprio stasera consegnerà, nel corso del saluto istituzionale che riunirà tutti alla Montefortiana-Expo, il Premio Caldart. Questo premio ricorda Angelo Caldart, storico protagonista della Montefortiana degli esordi: fu per anni l’apripista della marcia e sulla testa non mancava mai il piumetto da bersagliere.

Se le penne nere montefortiane saranno pure omaggiate di un premio, nell’elenco delle braccia che concorrono alla mobilitazione per la corsa vanno messe anche quelle degli alpini di Brognoligo, Costalunga, Montecchia di Crosara, Fittà, Soave. E sempre per rimanere in tema di associazioni d’arma, c’è da segnalare la promozione sul campo, con tanto di complimenti, dei Fanti che nella passata edizione hanno debuttato alla gestione del nuovo ristoro riservato ai competitivi: chi ne ha usufruito, lo ha promosso come ristoro a cinque stelle. Ci sono i Fanti ma pure gli ex avieri lungo le strade della Montefortiana che vedono all’opera pure i ragazzi del Circolo Noi di Monteforte ed i volontari della Pro loco.

Il servizio di soccorso e assistenza sanitaria è garantito dai volontari del Comitato Est veronese della Croce rossa italiana che appronteranno il posto medico avanzato in piazza Silvio Venturi e saranno presenti con personale e mezzi lungo tutti i percorsi.

ALLE COMUNICAZIONI RADIO, che consentiranno di coprire praticamente tutta l’area su cui scarpineranno i podisti, provvederà il Gruppo Cb Alpini “Valdalpone”, in stretto collegamento con la squadra Ana Valdalpone di Protezione civile che, da sempre, gestisce l’avamposto sicurezza alla Montefortiana.

Accanto ai volontari della vallata, e a quelli del gruppo fuoristradisti Gfv 4x4 coi loro mezzi, saranno presenti (anche in questo caso con i propri mezzi) pure i volontari dei gruppi di protezione civile Medio Adige e del gruppo di Tregnago. Notevole sarà anche la mobilitazione, preziosissima soprattutto ai varchi, nella logistica e nell’organizzazione dei parcheggi, da parte di diversi nuclei dell’Anc, l’associazione dei carabinieri in congedo, in primis quello di San Bonifacio col suo Gruppo volontario di vigilanza. E c’è chi alla sicurezza provvede per mestiere ma va comunque ricordato perché per carabinieri, vigili e spesso polizia provinciale, la Montefortiana porta davvero un super lavoro. Alla fine, a ben guardare, ci sono tre paese interi che lavorano da volontari, anche solo perchè si aprono a questa invasione e, se serve, spalancano pure la porta. Ci sono poi i Comitati di Castelcerino e di Fittà e infine c’è, chi alla Montefortiana lavora di cucina, sia gli addetti al ristoro tecnico nella sede del Gruppo ed i tantissimi sotto i tendoni del tortellino party a fine corsa a cui aggiungere le donne del Brassadelon, cioè le signore che anno dopo anno dedicano qualche ora a preparare in casa il dolce tipico di Monteforte con cui si deliziano ospiti, autorità e pure (ma mica tutti!) i podisti. Anche per questa edizione ne sono stati preparati in abbondanza da un piccolo contingente di oltre 20 persone. La loro parte, e nella culla del Soave non potrebbe essere altrimenti, la fanno anche i vignaioli locali che, da sempre, garantiscono ettolitri del loro miglior vino mettendo a disposizione almeno una damigiana ciascuno: e per il 2017 l’elenco dei donatori bacchici conta una cinquantina di produttori di Monteforte ma, pure, di Costalunga, Sarmazza, San Bonifacio e Montecchia di Crosara.

Se la Montefortiana parte, però, è anche perché a far da apripista ad ognuna delle corse, ma pure ad occuparsi del «servizio scopa» sono, in sella alla loro mountain bike, i ragazzi della Divinus bike, la competitiva in rampichino promossa dell’Hellas Monteforte che, però, quest’anno non si correrà. La società, che gestisce il Palazzetto dello sport montefortiano, è tra gli altri collaboratori della Montefortiana visto che proprio in questi spazi da anni viene approntato «l’hotel palazzetto” dove i podisti più smart passano la notte in sacco a pelo ma sdraiati su comodi materassi, al caldo e con tutti i servizi. E sempre in tema di due ruote ci sono quelle, motorizzate, di Moto Zonta che mette a disposizione i suoi mezzi e i suoi centauri per consentire a fotografi ed operatori video di realizzare immagini «on the road».

Poi, a fare di questa corsa un vero e proprio spettacolo, sono altri 20 mila volontari: i podisti.

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