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Addio a Ruffo,
è stato maestro
fino all’ultimo

Luigi Ruffo
Luigi Ruffo
Luigi Ruffo
Luigi Ruffo

Per decenni fino ai primi anni ’90, ha raccontato i fatti del paese dalle pagine dell’Arena con precisione, garbo e amabilità, tratti distintivi della sua personalità sia quando era alla macchina da scrivere sia quando sedeva in cattedra, da dove ha insegnato a leggere, scrivere e far di conto a generazioni di colognolesi. Si è spento Luigi Ruffo, ex corrispondente del nostro giornale e maestro in pensione, prossimo al compimento del novantottesimo anno d’età. Così diceva la sua carta d’identità, perché fino all’ultimo è stato vivace di pensiero, giovane nello spirito ed entusiasta della vita e di quanto le aveva regalato: Laura, moglie adorata, i tre figli Mariagrazia, Siro ed Eugenio «amori sconfinati della mia vita», come li definiva e i nipoti di cui andava orgoglioso. Domani alle 15 il paese si unirà a loro per dargli l’ultimo saluto nella chiesa di San Zeno.

Lucido, pronto di parola e dalla memoria ferrea, il maestro Ruffo, come da sempre lo chiamavano in paese, trascorreva le sue giornate dedicandosi ancora alla lettura dell’Arena e di altri quotidiani nazionali, confrontando il taglio con cui venivano date le notizie sulla base della sua esperienza di giornalista che lo ha portato anche a dirigere il notiziario La Nostra Fede della Federazione provinciale Combattenti e reduci di Verona, realtà di cui era presidente provinciale onorario; aveva fondato e diretto anche il mensile I Pensionati Veronesi. Ruffo aveva combattuto sul fronte africano col grado di sottotenente come comandante di un reparto aviotrasportato di arditi, trascorrendo 33 mesi di prigionia in Egitto e sette in Palestina e raggiungendo poi i gradi di capitano, tenente colonnello e maggiore. L’esperienza della guerra lo induceva a ricordare in ogni commemorazione ai monumenti del paese, a cui, finché ha potuto, non è mai mancato, il valore della pace e il sacrificio compiuto da tanti soldati che erano stati più sfortunati di lui. Per questo impegno era stato insignito della Croce d’oro al Merito associativo Cangrande della Scala, dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica e della Medaglia della Città di Verona.

Negli anni ’50 era stato assessore alla cultura di Colognola, del cui polo scolastico unico è stato un convinto sostenitore ancora quando ogni frazione aveva il suo plesso scolastico. Si era prodigato anche per la costruzione dell’acquedotto pubblico. Abilitato alla funzione di segretario comunale, Luigi Ruffo le preferì sempre la scuola, insegnando per quarant’ anni, a volte anche al fianco della moglie Laura, e ricoprendo il ruolo di vicedirettore e di presidente del Patronato scolastico.

Instancabile nell’ approfondire la propria conoscenza, il maestro, autore anche del libro autobiografico Racconti ed emozioni, ha scritto pagine di storia del paese, coltivando le sue passioni, diffondendo insegnamenti e stimolando riflessioni. A lui, nel maggio scorso, l’Amministrazione comunale aveva conferito il Premio Columna, un riconoscimento che era andato a ritirare personalmente, dando alla comunità l’opportunità di ascoltarlo raccontare ancora qualche aneddoto. Cultura, educazione, storia e ricordo sono stati capisaldi della sua vita, affinché, come amava ripetere e scrivere nelle riviste che aveva diretto, in ciascuno «il lume non si spenga, il filo non si spezzi e il cuore non si stanchi».

Monica Rama

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