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È scontro sulla casa
albergo al Chiarenzi

L’ospedale Chiarenzi al centro della polemica in Consiglio
L’ospedale Chiarenzi al centro della polemica in Consiglio
L’ospedale Chiarenzi al centro della polemica in Consiglio
L’ospedale Chiarenzi al centro della polemica in Consiglio

Confermate ai livelli 2015 le aliquote Irpef, Imu e Tasi. La spesa annua dell’ente dovrebbe attestarsi a 13 milioni 908mila euro, e l’ammontare dei tributi a carico dei cittadini a sei milioni 192mila e 500 euro. Tra spese correnti e stipendi dei dipendenti municipali, previsti in uscita due milioni 162mila euro. Sono alcuni dati del penultimo bilancio di previsione dell’amministrazione Ruzza, in scadenza l’anno prossimo, dettagliati in Consiglio dal vicesindaco Giampietro Penazzo.

Il batti e ribatti tra maggioranza e opposizione, una maratona durata fino al cuore della notte, ha portato alla ribalta i temi della prossima campagna elettorale: assetto dell’ex ospedale Chiarenzi, la cui struttura sarà parzialmente gestita dal Comune in forza di un comodato d’uso trentennale. Poi la controversa questione della discarica di Ca’ Bianca. Infine, la costruzione della nuova casa albergo all’interno del perimetro ospedaliero, l’opera più importante sul tavolo di Ruzza per il costo di quattro milioni 900mila euro: un milione 500mila messi dal Comune, tre milioni 400mila da chi gestirà la struttura. Penazzo ha spiegato che il comodato d’uso di parte dell'ospedale, possibilità concessa dalla Regione un anno fa ai nosocomi dismessi, non è stato ancora siglato. Per Antonio Composta (Zbc) il Comune viaggerebbe in grande ritardo nel trasferire la casa albergo al Chiarenzi.

«Stante al bilancio», ha detto l’esponente del centrosinistra, «l’inizio lavori per trasferire gli 80 posti letto della casa albergo all’ospedale è previsto nel 2017. Ma a fine 2016 scade l’autorizzazione all’esercizio dell’attuale struttura per anziani e nell’agosto 2017 pure l’accreditamento in Regione». Secondo i piani di Ruzza, la parte di Chiarenzi gestita dal Comune dovrebbe accogliere anche 30 posti letto di ospedale di comunità, una struttura per l’assistenza e la cura dei malati terminali, una comunità alloggio per malati psichici e mentali. Samuele Campedelli bolla come «operazione antieconomica pensare di trasformare il Chiarenzi in una sorta di clinica Pederzoli e portare la casa albergo all’ospedale, spazio non di proprietà comunale, solo per dimostrare che dentro c'è ancora qualcosa, con una vivibilità peggiore rispetto all’attuale sede».

Parole che hanno sortito l’effetto del fumo negli occhi per il capogruppo di Unisciti Mirco Ghirlanda, entrato di recente in maggioranza che ha definito frutto di precedenti amministrazioni la situazione di casa albergo e ospedale: «Sulla prima non è stata spesa una lira, tanto che c'è umidità in risalita dappertutto. Quanto al Chiarenzi, ci siamo trovati con l’inagibilità dell’ospedale decretata dalla Regione e quindi nell’impossibilità che potesse proseguire l’attività sanitaria. Prima non se n’era accorto nessuno, noi siamo saliti sul carro al momento giusto, altrimenti il Chiarenzi avrebbe chiuso del tutto».

Piero Taddei

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