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«È giusto votare
sulla fusione
Io sono neutrale»

Marcello Lovato, sindaco di Caldiero
Marcello Lovato, sindaco di Caldiero
Marcello Lovato, sindaco di Caldiero
Marcello Lovato, sindaco di Caldiero

«È lei favorevole al progetto di legge numero 132 relativo alla istituzione del nuovo Comune denominato “Belfiore Caldiero Terme” mediante fusione dei Comuni di Belfiore e Caldiero della Provincia di Verona?»: è il quesito che belfioresi e caldieresi troveranno sulla scheda del referendum consultivo che si svolgerà domenica 17 dicembre, dalle 7 alle 23 nei due Comuni (per votare si dovrà andare al proprio seggio con la tessera elettorale e un documento).

I due Comuni hanno programmato una serie di appuntamenti fino al 16 dicembere: il primo incontro pubblico si svolgerà domani alle 20.45, nella sala civica in piazza San Lorenzo Martire a Caldierino, con Paolo Fortin, tecnico di Anci Veneto (Associazione nazionale Comuni italiani) ed esperto di fusioni tra Comuni. Aiuterà a chiarire ulteriormente i motivi che giustificano il ricorso alla fusione, le differenze con l’Unione dei Comuni Verona Est, i vantaggi economici e gestionali auspicabili. Inoltre, spiegherà concretamente come si dovranno gestire le fasi di riorganizzazione che saranno richieste in caso di fusione, con tutte le eventuali difficoltà e criticità. Fortin darà un proprio giudizio tecnico sulla bontà o meno, del progetto di fusione in corso tra Caldiero e Belfiore, derivante dall’analisi dello studio di fattibilità e dai bilanci dei due Comuni.

L’incontro successivo si terrà lunedì 20 novembre nella nuova sala civica del Palazzo della Cultura, in piazza della Repubblica alle 20.45, a Belfiore, con il funzionario regionale Enrico Specchio.

Sempre in sala civica a Belfiore, mercoledì 29 novembre i sindaci Alessio Albertini (Belfiore) e Marcello Lovato (Caldiero) incontreranno i rappresentanti di categoria degli agricoltori. Lunedì 11 dicembre nella sala civica dei volti a Caldiero, incontreranno invece i rappresentanti di categoria dei commercianti.

«Noi abbiamo da sempre sostenuto l’importanza che siano i cittadini a esprimersi con il voto referendario e non i partiti», evidenzia Lovato. «Per questo nel Consiglio Comunale del 29 luglio abbiamo respinto la proposta di revoca del progetto di fusione, proposto dalla minoranza. Crediamo che l’unico strumento ufficiale per decidere se la fusione sia un’opportunità per i nostri paesi è il referendum. I cittadini il 17 dicembre potranno decidere se accettare la fusione e i relativi vantaggi economici e gestionali, o se andare avanti con le ristrettezze economiche dovute ai tagli imposti da Tremonti in avanti. Unico rammarico, espresso più volte, è il mancato accorpamento tra questo referendum e quello sull’autonomia del Veneto del 22 ottobre scorso, che avrebbe evitato spreco di denaro pubblico e di infastidire la gente, chiamata a votare quattro volte in un anno».

«Purtroppo la Regione non ha voluto ascoltare le nostre richieste», osserva Lovato, «La vicenda del referendum di San Giovanni Ilarione e Roncà, sta dimostrando ancora una volta la ragionevolezza delle scelte espresse dal Comitato Civico al Centro Caldiero (il gruppo di maggioranza, ndr)».

«Ho più volte ribadito che il fatto che l’argomento fusione, essendo stato utilizzato come cavallo di battaglia e quale punto aggregante e di forza dalla lista avversaria Cittadini per Caldiero», dice sempre il sindaco, «e di quella “Carbognin sindaco con Lega Nord - Per Belfiore non abbia permesso ai caldieresi e ai belfioresi una riflessione serena e sul merito della proposta».

«Come primo cittadino quindi esprimo pubblicamente la mia neutralità, per evitare che la scelta venga fatta non sul merito, ma pro o contro l’amministrazione in carica», avverte Lovato. «Giustamente le amministrazioni precedenti di Gianni Molinaroli e Davide Pagangriso hanno voluto dare ai cittadini una possibilità per uscire dalle ristrettezze economiche e gestionali dei nostri due Comuni. Il referendum ci permetterà di dire se vogliamo andare avanti così o se percorrere una strada diversa».

«Io sono a servizio del mio paese», ribadisce Lovato. «Non ho ambizioni politiche o problemi di poltrona. Se vincerà il sì cercherò di contribuire affinché la fusione venga fatta, tutelando gli interessi dei caldieresi».

«Se invece prevarrà il no, continueremo ad amministrare, aprendoci alle collaborazioni con gli altri Comuni», conclude, «come stiamo cercando di fare da quando siamo in carica. Gli incontri informativi e la brochure che distribuiremo, avranno lo scopo di aiutare i cittadini nella scelta».

Zeno Martini

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