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ZEVIO

Delegazione a Venezia
per l’addio
a Valeria Solesin

Il vicesindaco Giampietro Penazzo e l’istruttore capo Enzo Gasperini a Venezia con il gonfalone
Il vicesindaco Giampietro Penazzo e l’istruttore capo Enzo Gasperini a Venezia con il gonfalone
Il vicesindaco Giampietro Penazzo e l’istruttore capo Enzo Gasperini a Venezia con il gonfalone
Il vicesindaco Giampietro Penazzo e l’istruttore capo Enzo Gasperini a Venezia con il gonfalone

«Una cerimonia molto toccante, con messaggi chiari contro il terrorismo in una città crocevia di genti e culture diversi come è Venezia». Commenta così il vicesindaco Giampietro Penazzo appena terminato il funerale civile di Stato di Valeria Solesin, unica cittadina italiana fra le 130 persone rimaste uccise la sera di venerdì 13 novembre a Parigi dai terroristi dell’Isis (era al concerto al Bataclan).

Ha accompagnato a Venezia il vicesindaco l’istruttore capo della polizia municipale, Enzo Gasperini. Portando il gonfalone del Comune, Penazzo ha rappresentato Zevio in piazza San Marco durante l’ultimo saluto alla sfortunata borsista veneziana, trasmesso in diretta televisiva da Raiuno. Il perché della partecipazione è presto detto: 28 anni fa Valeria nacque a Zevio per volontà dei suoi genitori, attratti come tanti papà e mamme in procinto di mettere al mondo un figlio dall’allora innovativa tecnica del parto dolce adottato nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Chiarenzi, poi soppresso dalla riorganizzazione sanitaria.

Per sottolineare questo legame, l’amministrazione municipale ha deciso diintitolare una via alla ragazza veneziana che amava la vita e la cultura, valori calpestati dai terroristi a colpi di Kalashnikov e facendosi esplodere.

«LA CERIMONIA in piazza San Marco, presente anche il capo dello Stato Sergio Mattarella, ha condannato unanimemente il fondamentalismo jihadista», aggiunge Penazzo. «In questo senso sono andati i messaggi forti del patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, e dei rappresentati delle comunità ebraica e mussulmana. Secondo quest’ultima non esiste di uccidere nel nome di Allah. Molto toccante è stato anche l’ intervento del padre di Valeria, Alberto, e poi la grande compostezza mostrata dai genitori della ragazza nonostante la tragedia che stanno vivendo».

Con l’agente Gasperini, ieri mattina il vicesindaco Penazzo era partito di buon’ora per Venezia temendo difficoltà per la prevista acqua alta. Dice: «Per arrivare a piazza San Marco abbiamo superato un formidabile spiegamento di forze dell’ordine, costituito da uomini dell’esercito, della polizia, dei carabinieri, della finanza, da agenti speciali in tenuta antisommossa. Altri ancora erano appostati sui tetti delle case. Comunque l’afflusso e il deflusso dalla piazza, blindatissima, è stato molto ordinato. Fortunatamente l’acqua alta, che già aveva parzialmente inondando il salotto di Venezia, ha raggiunto il massimo alle 8.45 per poi discendere. Così, a un certo punto, è stato integrato il numero delle sedie disponibili per quanti avrebbero assistito al funerale». La rappresentanza zeviana, il cui arrivo era stato annunciato, si è unita a quella di numerosi altri Comuni, specie del Veneziano, sotto il campanile di San Marco.

DALL’ESTERO, dove si trova per impegni professionali, il sindaco Diego Ruzza fa sapere che la scelta di intitolare una via di Zevio a Valeria Solesin nasce dal desiderio di ricordare la dedizione di questa giovane donna, studiosa e determinata, in un momento di grande confusione. E di ricordare inoltre il suo impegno nel campo del volontariato, con Emergency, e quello sociologico all’Istituto nazionale studi demografici, volto a conciliare i tempi delle donne tra lavoro e famiglia. Conclude il sindaco: «Come giustamente ha detto il presidente Mattarella, Valeria era figlia dell’Europa. Ma sicuramente lei incarnava anche la migliore gioventù».

Piero Taddei

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