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Verso il referendum

Zaia a Verona:
«Niente quorum?
Vincerebbe Roma»

Verso il referendum
Luca Zaia, presidente della Regione, ieri sera a Sandrà per il Sì al referendum FOTO MARCHIORI
Luca Zaia, presidente della Regione, ieri sera a Sandrà per il Sì al referendum FOTO MARCHIORI
Zaia a Sandrà (Marchiori)

«Se vogliamo chiedere autonomia su queste 23 materie è chiaro che dobbiamo avere anche le risorse economiche. Se la otterremo di fatto potremo diventare come Trento e Bolzano, con il 90% delle tasse che restano sul nostro territorio».

Luca Zaia, presidente della Regione, leghista, è l’unico protagonista dell’affollata serata, circa 400 presenti, al Teatro Martinelli di Sandrà di Castelnuovo del Garda, sul Sì al referendum di domenica per l’autonomia del Veneto. «One man show» Zaia, intervistato da Mario Puliero direttore di Telearena, avendo dato forfait un’ora prima dell’inizio Roberto Maroni, l’altro leghista presidente di Regione - la Lombardia, anch’essa al voto per l’autonomia - che sarebbe dovuto essere il coprotagonista. E che in giornata aveva detto: «Se vince il Sì inizieremo la procedura senza perdere tempo».

 

A Zaia è stato chiesto se prova «invidia» per il fatto che in Lombardia Maroni non ha bisogno del quorum per rendere efficace il referendum. Risposta: «O vai a votare perchè ci credi oppure non ci vai. Noi siamo la prima regione ad andare a votare per l’autonomia. Dire “paroni a casa nostra“ e “basta Roma“ e poi non andare a votare... No, così non funziona».

Certo un costo di 14 milioni per organizzare il referendum fa discutere. «Ma noi avevamo chiesto di accorparlo alle amministrative 2016, al referendum sulle trivelle e a quello costituzionale. Ma o non ci hanno risposto o ci hanno detto di no. Quindi lo abbiamo fatto noi».

E  riferendosi al fatto che il referendum possa essere un trampolino di lancio per lui e per la Lega. assicura: «No, io resto al mio posto alla presidenza del Veneto. Ma sia chiaro: è l’ultima chance. Se domenica c’è affluenza bassa, vince Roma».

Enrico Giardini

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