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Il sindaco e la sovrintendente Gasdia

Sboarina: «Stasera
la prima è il nostro
punto di ripartenza»

Il sindaco e la sovrintendente Gasdia
Sboarina e Gasdia in Arena
Sboarina e Gasdia in Arena
Sboarina e Gasdia in Arena
Sboarina e Gasdia in Arena

«È un appuntamento importante e storico, lo è ancora di più perché è la prima dell’Arena post commissariamento, dopo le stagioni un po' burrascose di quest’ultimo triennio. Perciò diventa un punto di ripartenza». Così il sindaco di Verona, e presidente della Fondazione Arena, Federico Sboarina, poco prima dell’apertura del 96° Festival lirico scaligero, con la «Carmen» di Bizet.

 

«I problemi della Fondazione evidentemente non sono stati cancellati con un colpo di spugna, bisogna lavorarci - aggiunge - però si deve guardare avanti con entusiasmo. Oltre il muro del municipio c’è il gioiello della città che deve essere valorizzato, all’interno del quale devono essere fatti grandissimi spettacoli di lirica. Grazie all’Arena siamo conosciuti in tutto il mondo, me lo dicono sindaci di tutta Italia, ambasciatori, imprenditori. Penso che non ci rendiamo davvero conto dell’importanza che ha questo gioiello non solo per i veronesi, ma nel mondo intero».

 

Serata importante anche per Cecilia Gasdia, al debutto dopo la sua nomina - prima volta per una donna - alla guida della Fondazione areniana. Gasdia rivendica il suo doppio ruolo di sovrintendente e direttore artistico: «Faccio due lavori al prezzo di uno» dice con una battuta. Nella sua carriera ha interpretato oltre 90 ruoli e a 20 anni vinse il Concorso Maria Callas: «C’erano 370 concorrenti - ricorda - mi dissero che sarei resistita pochi mesi e invece eccomi qua, prima donna e prima cantante ai vertici di una Fondazione lirica».

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