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Primarie del Pd
81 seggi aperti
in città e provincia

Pd: dopo le primarie cittadine, domenica quelle nazionali
Pd: dopo le primarie cittadine, domenica quelle nazionali
Pd: dopo le primarie cittadine, domenica quelle nazionali
Pd: dopo le primarie cittadine, domenica quelle nazionali

«Abbiamo l’elenco degli elettori e non c’è stato nessun inquinamento del voto, le nostre primarie sono state assolutamente regolari... Aspettiamo con ansia quelle del centrodestra, sono sicuro che ci sarà da divertirsi». Alessio Albertini, segretario provinciale del Pd, replica così a Matteo Salvini che martedì al raduno leghista sulla legittima difesa aveva definito «made in Cina» le primarie del Pd. Albertini, insieme alla segretaria organizzativa Valeria Pernice, ha presentato la tornata delle elezioni per la segreteria nazionale e regionale del Pd, in programma domenica prossima, 30 aprile. I seggi delle primarie, 81 in tutta la provincia, 23 dei quali solo in città, resteranno aperti dalle 8 alle 20. Potranno votare chi ha almeno 16 anni e gli stranieri, previa preregistrazione entro le 12 di oggi sul sito nazionale del Pd. I votanti delle primarie dovranno sottoscrivere la carta dei valori e contribuire alle spese organizzative con 2 euro. Gli elettori riceveranno due schede, una per l’elezione del segretario nazionale tra Matteo Renzi, vincitore nelle assembleee dei circoli, Andrea Orlando e Michele Emiliano, e l’altra per la segreteria regionale, per la quale sono in lizza il renziano Alessandro Bisato, sindaco di Noventa Padovana, e, per l’area Orlando, Giovanni Tonella, capogruppo a Treviso.

«Siamo orgogliosi», afferma Albertini, «di essere gli unici a credere nella partecipazione diretta alle scelte». La grande incognita, in vista dell’appuntamento di domenica, è quella dell’affluenza. «Bisogna tener conto», sottolinea Albertini a tale proposito, «che questa tornata di primarie si svolge in un momento molto diverso da quelle del 2013, nelle quali Matteo Renzi era all’inizio di un percorso importante. Ora la discussione verte più sui temi interni, dopo la sconfitta al referendum costituzionale e la crisi del suo governo. Ciò, probabilmente», afferma, «porterà a una minore partecipazione che comunque resta aperta a chiunque condivida la nostra carta dei valori».

Per il segretario provinciale, inoltre, il rinnovo della segreteria regionale «arriva dopo un travagliato percorso di due anni e l’esito ci consentirà un riavvicinamento alla società e ai temi che stanno a cuore ai veneti. Lo strapotere del centrodestra in Regione», aggiunge, «è stato infatti favorito da un approccio inadeguato da parte del Pd».

Oggi, a sostegno della mozione Renzi arriva Roberto Giachetti, candidato sindaco a Roma sconfitto al ballottaggio dalla cinquestelle Virginia Raggi. Giachetti, alle 18, sarà al Caffè centrale, a Pescantina. Nei giorni scorsi per la mozione Renzi era intervenuto il ministro Luca Lotti, e per Orlando, Cesare Damiano e Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio. E.S.

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