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La sentenza che fa discutere

Pass disabili
Usarne uno falso
non è reato

Agenti della Polizia municipale controllano la validità di un pass disabili
Agenti della Polizia municipale controllano la validità di un pass disabili
Agenti della Polizia municipale controllano la validità di un pass disabili
Agenti della Polizia municipale controllano la validità di un pass disabili

Utilizzare un pass disabili falso perché contraffatto è una infrazione che viene sanzionata in base al codice della strada ma non è detto che si possa configurare un reato penale di truffa. In ogni caso la contravvenzione è garantita, con una somma che va da 85 a 168 euro e una decurtazione di due punti dalla patente, quattro se il trasgressore è neopatentato.

È quanto emerge da una sentenza, destinata a discutere, emessa dal tribunale di Verona a carico di un uomo denunciato per aver utilizzato impropriamente un pass disabili e che è stato assolto penalmente.

Il 24 novembre 2011, la polizia municipale a un automobilista aveva stato contestato il reato di falsità materiale commessa da privato in autorizzazioni amministrative. L’uomo aveva esposto un pass falso posteggiando su uno stallo disabili.

Il giudice ha accolto la richiesta di assoluzione dell’avvocato per particolare tenuità del fatto. Il Pm aveva chiesto di tre mesi di condanna. La multa l’uomo l’aveva pagata.

In passato lo stesso tribunale veronese aveva invece condannato per reati simili che anche se appaiono piccoli danno l’idea che i furbi possano farla franca. Ma dopo il decreto che ha depenalizzato molti reati, questa è la conseguenza. La disciplina si applica a tutti quei reati per i quali è prevista la sola pena pecuniaria o la pena detentiva non superiore a cinque anni, sia nelle ipotesi che le due tipologie di pena siano congiunte sia che siano previste in modo distinto. La norma indica, quali criteri di valutazione, la modalità della condotta, l’esiguità del danno o pericolo e la mancanza di abitualità nel comportamento dell’offensore.

«Non sono assolutamente d’accordo con la sentenza. D’altra parte se la norma da ampio spazio all’interpretabilità, significa che ciascun magistrato potrà sentenziare in maniera diversa. Se c’è interpretabilità come può esserci equità? Bastava che il trasgressore venisse condannato a un mese, per dare un segnale», dice il sindaco Flavio Tosi, «tenuità vuol dire tutto e niente. Dipende dalla sensibilità di ciascuno di noi. È una norma sbagliata».

Sull’argomento interviene anche l’assessore ai servizi sociali del comune di Verona Anna Leso. «A questo punto non possiamo che fare appello al senso civico di tutti, evidenziando che chi ha titolo per avere un pass è perchè ha problemi di salute seri e non deve vedersi usurpare diritto da chi titolo non ha».

«Contrastare i falsi disabili e l'utilizzo indebito di pass disabili è questione di cultura e civiltà. Il data-base City pass creato dal settore mobilità e traffico è eccezionale perché consente di controllare i permessi di 60 comuni della provincia di Verona e, speriamo, tra poco anche dei capoluoghi della Regione Veneto», dice il comandante Luigi Altamura che però non commenta la sentenza, «la cosa più importante è quella di vedere se il disabile sia ancora in vita poi gli agenti sono diventati dei veri professionisti nelle ricerche nelle case di riposo o negli ospedali per trovare i disabili ricoverati da mesi, magari con il nipote che alle 23 entra in piazza Erbe con il loro pass. Fondamentale è stata l'introduzione del pass disabili europeo a cui è allegata la fotografia, nel pieno rispetto della privacy».A.V.

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