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L'ATTACCO DI SALVINI

«Mattarella?
Complice e venduto»
Ed è polemica

"Complice e venduto", Salvini choc su Mattarella

Salvini attacca Mattarella, ma tutti poi difendono il presidente della Repubblica. «Le frontiere esistono, vanno fatte rispettare e vanno controllate, sia per l’ingresso di uomini che di merci. Per l’ingresso di uomini per evitare l’arrivo di migliaia di clandestini, per le merci per evitare l’ingresso di schifezze da tutto il mondo, dal latte in polvere all’ortofrutta al pesce scaduto». Così il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, è tornato in un’intervista al Giornale Radio Rai, nel pomeriggio di ieri, sulle sue parole a commento delle dichiarazioni di Mattarella sull’opportunità del superamento dei confini.

Mattarella, inaugurando il Vinitaly, con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, leghista, che gli faceva gli onori di casa, aveva detto fra l’altro che «il destino dell’Italia è legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino». In una nota su Facebook riportata da un’agenzia di stampa, però, Salvini poco dopo ha così commentato la frase del presidente della Repubblica: «Come dire avanti tutti, in Italia può entrare chiunque. Se lo ha detto da sobrio, un solo commento: complice e venduto».

Al Giornale Radio Rai, successivamente, all’intervistatore che gli chiedeva se non ritesse «esagerato» aver definito il capo dello Stato «complice e venduto» ha risposto: «Chiedetelo a quegli italiani che sono stati rovinati da qualche politico che ha svenduto l’agricoltura, la pesca e il commercio italiano a un’Europa che ci sta massacrando. Andate a chiedere a loro se le frontiere e i confini hanno un senso». Non c’è alcun passo indietro, quindi, anzi Salvini ribadisce il suo attacco: «Assolutamente sì. Le frontiere hanno un senso e negli interessi degli italiani vanno controllate. Io me la prendo con quei politici italiani che hanno svenduto pezzi di Italia a Bruxelles, alle lobby e alle multinazionali».

Sul fronte politico, però, scoppia un caso a colpi di dichiarazioni. E si leva un coro in difesa delle parole del capo dello Stato. «Salvini ha perso per l’ennesima volta l’occasione per tacere. L’attacco inaccettabile e volgare al presidente della Repubblica offende non solo il Capo dello Stato, ma tutti gli italiani», dichiara la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, del Pd. E Verona il sindaco Flavio Tosi, leader del Fare!, espulso dalla Lega un anno fa proprio da Salvini, dopo aver accolto in Fiera e trascorso la giornata a Verona con Mattarella replica duramente a Salvini e puntualizza: «Chi ha fatto polemica o non era sobrio o non ha ascoltato bene», spiega. «Prima del presidente della Repubblica abbiamo parlato io, il presidente Zaia, il presidente della Fiera e Mattarella ci ha risposto. Non c’entrava nulla con i migranti: lui ha parlato di agricoltura e competizione internazionale. Andava ascoltato sobriamente», conclude Tosi. E il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, vicesegretario nazionale del Pd, sostiene che «l’aggressione al Capo dello Stato è ormai la cifra di chi non ha nulla da dire. Ed è la prova che Salvini e Grillo sono fatti della stessa pasta, di populismo volgare, urlo e intolleranza: il contrario della democrazia». Serracchiani esprime «solidarietà piena alla più alta carica dello Stato, e ringraziamento per la sua opera autorevole e paziente di garanzia istituzionale. È in frangenti come questi che si comprende il ruolo prezioso di Mattarella, bastione di equilibrio, anche per gli stessi sguaiati lanciatori di insulti e farneticanti accuse».

E Su Facebook il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Dalla Vedova, ha scritto: «Io sto con Mattarella, come credo stiano tutti i liberali che vogliono una società aperta ai diritti di libertà e ai commerci. La prospettiva antieuropea, nazionalista e autarchica del leader della Lega e del centrodestra va sconfitta nelle urne, a Roma come a Milano».E.G.

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