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Influenza, è ora di vaccinarsi
Il picco sarà a fine novembre

La presentazione della campagna antinfluenzale nella sede dell’Ulss 9 FOTO MARCHIORI
La presentazione della campagna antinfluenzale nella sede dell’Ulss 9 FOTO MARCHIORI
La presentazione della campagna antinfluenzale nella sede dell’Ulss 9 FOTO MARCHIORI
La presentazione della campagna antinfluenzale nella sede dell’Ulss 9 FOTO MARCHIORI

L’influenza è alle porte ed è arrivato il momento di proteggersi. In previsione del primo picco, atteso alla fine di novembre, a Verona e provincia sarà possibile vaccinarsi a partire da lunedì.

Due ceppi sono simili a quelli del 2016, ma il virus si è modificato e quindi è leggermente cambiata anche la composizione del vaccino trivalente, quello con cui di norma si fa prevenzione, che contiene una nuova variante antigenica del sottotipo H1N1. E quest’anno la profilassi si rafforza con un ulteriore vaccino quadrivalente messo a punto, in particolare, per chi soffre di difetti del sistema immunitario come la leucemia, o i linfomi, e perciò ha maggiori probabilità di sviluppare complicanze.

Secondo le modalità consolidate, i cittadini con più di 65 anni e i soggetti ad alto rischio, come chi ha malattie croniche dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio, i diabetici e le donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, possono farsi somministrare il vaccino gratuitamente, nell'ambulatorio del medico di famiglia. Tutti gli altri, purché muniti di ricetta, possono acquistare la dose di antinfluenzale in farmacia (si va dai 10 ai 13 euro) e poi recarsi dal proprio medico per l’inoculazione, oppure al distretto di appartenenza previo contatto telefonico. I punti vaccinali dei distretti 1 e 2 saranno disponibili alle vaccinazioni a partire da metà novembre, quelli dei distretti 3 e 4 dall’11 dicembre.

Il consiglio è quello di vaccinarsi e arriva dall'assessore regionale alla Sanità Luca Coletto e dai vertici della Ulss 9 Pietro Girardi, direttore generale, e Denise Signorelli, direttore sanitario. Perché se l’influenza è per molti solo un fastidio passeggero, nella popolazione a rischio può avere risvolti gravi: nella passata stagione in Veneto sono stati segnalati 101 ricoveri, 55 dei quali in terapia intensiva, e 8 decessi. Rispetto alla stagione 2015/16 i casi sono aumentati di 315, per non parlare dei ricoveri (triplicati) e dei decessi (raddoppiati), nonostante si siano vaccinate circa 50mila persone in più. Anche le dosi di antinfluenzale acquistate dalla Ulss 9 Scaligera, circa 135mila, erano state utilizzate tutte e per far fronte all’aumento di richieste annunciato anche per quest’anno, ce ne sono a disposizione quasi 5mila in più.

Le informazioni sono state anticipate ieri nella sede della Ulss 9, in via Valverde, durante il lancio della campagna di prevenzione a cui hanno partecipato Fabio Zanini e Antonio Maggiolo, direttori del servizio Igiene e Sanità pubblica dei distretti, il vicesegretario provinciale della Fimmg Claudio Marafetti, il responsabile di Assofarm Veneto Germano Montolli e il presidente di Federfarma Verona Marco Bacchini, il quale ha sottolineato un decremento del 10% dei vaccini antinfluenzali venduti in farmacia, forse per questioni economiche. «L’influenza è una delle emergenze di sanità pubblica. La vaccinazione tende a proteggere la vita delle persone, soprattutto di quelle fragili, oltre che il loro stato di salute», hanno ricordato Girardi e Signorelli.

La Ulss 9 Scaligera ha anche attivato una collegamento tra i Sisp e Gsk per aggiornare l'anagrafe vaccinale. La casa farmaceutica offre il vaccino quadrivalente ai propri dipendenti e quest'anno lo allarga ai famigliari, figli compresi a cui propone anche la vaccinazione antimeningococcica per il ceppo B e C.

Laura Perina

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