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«Catullo, l'area Calzoni
non valeva tutti quei milioni»

AEROPORTO. Il Pd e la relazione negativa dei Palazzi Scaligeri. La società vuole annullare il contratto. Il dopo Soppani

Preliminare di acquisto per 21,8 milioni. «Ma Provincia e Regione non avrebbero mai dato l'ok alla cubatura e al progetto urbanistico»

 L'aeroporto Catullo
L'aeroporto Catullo

 L'aeroporto Catullo
L'aeroporto Catullo

Con le dimissioni del direttore generale dell'aeroporto di Villafranca, Massimo Soppani, si chiudono fuori dalla porta tutti i principali attori della gestione degli ultimi anni che ha portato la Catullo spa a un risultato di bilancio disastroso, ma non si placano le polemiche e nemmeno i problemi su quanto è stato fatto negli anni della presidenza Bortolazzi.
TOSI. Dice il sindaco Flavio Tosi, in veste di socio: «Nella scelta del nuovo direttore generale sono convinto che si debba volare alto. Vista la situazione dei conti, non addebitabile al presidente Arena alla guida dell'aeroporto solo da qualche mese, le dimissioni del direttore Soppani sono coerenti con quel tipo di eredità. Ora sarà necessaria un'attenta valutazione per individuare al suo posto una persona di altissimo profilo, per rilanciare l'attività dello scalo. Montichiari? Non servono le polemiche da campanile, ma bisogna attuare un piano industriale serio per far crescere la società».
CALZONI. A sollevare nuovi interrogativi su un altro «pasticciaccio» ci pensa il Pd puntando i riflettori sulla famosa area Calzoni, un lotto di oltre 58mila metri quadrati su cui è stato posto un preliminare di acquisto per 21,8 milioni di euro, (precisamente 16,3 milioni più il costo per la costruzione di un parcheggio), da parte della Catullo Park, società controllata dalla Catullo spa e fino a poche settimane fa presieduta dallo stesso Fabio Bortolazzi che aveva lasciato la guida della società di gestione a Paolo Arena, «ritirandosi» appunto in quella dei parcheggi.
Ma i nodi, si sa, vengono sempre al pettine. L'area, di cui abbiamo scritto nei giorni scorsi, valeva originariamente 7,6 milioni di euro e il suo valore, spiega il Pd, era triplicato, secondo una stima dell'Agenzia del territorio, sulla base esclusivamente dell'opportunità che garantiva la costruzione di ulteriori 2.300 posti auto e una serie di costruzioni ad uso commerciale.
«Perizia legittima», spiega il segretario provinciale Vincenzo D'Arienzo, «che però si fonda su previsioni che oggi sono messe in discussioni e che potrebbero consentire la revisione o l'annullamento del contratto di compravendita». E spiega: «In particolare il parere di Enac che potrebbe comportare il ridimensionamento della cubatura prevista nel preliminare e la pesante stroncatura da parte della Provincia di Verona». Il segretario fa riferimento alla delibera della giunta dei Palazzi scaligeri del 30 novembre scorso che esprime il parere voluto dalla Regione sulla base di una richiesta da parte del Comune di Villafranca di esonerare l'area in questione dalla procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas).
«La giunta Miozzi», chiarisce D'Arienzo, «smonta il progetto sull'area Calzoni in quanto ritiene che, essendo l'area contigua alla pista di atterraggio, vada valutata l'interferenza con le fasce di rispetto aeroportuale. Valutazione che non è stata fatta. Inoltre ritiene l'impossibilità di sostenere il traffico indotto dal parcheggio da parte della rete stradale esistente e futura». Nella delibera di giunta si legge poi che l'area va quindi soggetta a Vas e che «il piano particolareggiato Calzoni appare carente di alcune informazioni e dati necessari all'accertamento della probabilità di effetti significativi sull'ambiente».
Inoltre l'acquisto sarebbe viziato secondo il Pd dal «mancato rispetto di una decisione legittima del consiglio di amministrazione». Infatti, nel preliminare del 24 giugno scorso, vi era posta la condizione che fosse una banca ad assumere l'investimento necessario. «Ma sebbene non sia stata individuata alcuna banca a supporto», sottolinea D'Arienzo, «anziché riesaminare la decisione, l'impegno oneroso è stato comunque assunto tre giorni prima della nomina del presidente Arena. La Catullo Park, quindi, ha deliberato l'acquisto e versato la caparra di un milione di euro».
Insomma, l'inadeguatezza dell'acquisto dell'area Calzoni «si sarebbe dovuta prevedere già prima della stipula del preliminare di giugno».
Diego Zardini, capogruppo del Pd in Provincia, chiosa: «É grave quello che è accaduto quindi rinnoviamo la richiesta di avviare azioni mirate di responsabilità nei confronti di chi ha provocato questi danni economici che ora i cittadini di Verona devono pagare».
MANAGER. In merito alle dimissioni di Soppani, poi, il segretario dell'associazione culturale L'Officina, avvocato Michele Croce che da settimane si sta occupando del deficit dell'aeroporto, sottolinea: «Soppani è stato a capo dell'unico aeroporto in Italia capace di produrre solo perdite negli ultimi anni (decine di milioni di euro). Le sue dimissioni sono una buona notizia e viene da chiedersi cosa sarebbe successo non fossero state denunciate le inefficienze, gravi, plurime e ingiustificabili che i soci conoscevano o avrebbero dovuto conoscere. Come lui, dovrebbero dare le dimissioni anche consiglieri di amministrazione e sindaci che ne hanno sostenuto o condiviso la negativa esperienza e che ricoprono ancora cariche nell'aeroporto. Ora è necessario salvare l'aeroporto e farlo ripartire. Al presidente Arena dovrebbe affiancarsi un amministratore delegato di grande competenza, con compenso legato esclusivamente ai risultati».
MARCHI. E intanto il presidente di Save (aeroporti di Venezia e Treviso) Enrico Marchi parlando alla commissione Ambiente e Trasporti della Provincia di Treviso ha citato il Catullo come esempio di malagestione pubblica per le perdite milionarie degli ultimi anni. Che stia ancora aspettando per acquistarlo?© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgia Cozzolino

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