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AEROPORTI

Catullo, ecco il piano di sviluppo Oltre 66 milioni in quattro anni

Da ottobre cantieri al via per rifare l'aerostazione passeggeri: 30% in più di nuovi spazi Arena: «Vogliamo più traffico: l'obiettivo è raggiungere quota 4 milioni nel 2018»
Il rendering della nuova sistemazione per l'area partenze viaggiatori all'aeroporto Catullo: verrà recuperato il 30% di spazio in più
Il rendering della nuova sistemazione per l'area partenze viaggiatori all'aeroporto Catullo: verrà recuperato il 30% di spazio in più
Il rendering della nuova sistemazione per l'area partenze viaggiatori all'aeroporto Catullo: verrà recuperato il 30% di spazio in più
Il rendering della nuova sistemazione per l'area partenze viaggiatori all'aeroporto Catullo: verrà recuperato il 30% di spazio in più

Un piano di sviluppo che in quattro anni assorbirà investimenti per 66 milioni e a ottobre si apriranno i cantieri per la nuova aerostazione che verrà rifatta recuperando un 30 per cento di spazi in più. Il Catullo prepara il rilancio, dopo anni di sofferenze che hanno portato al risanamento e il presidente Paolo Arena risponde così alle richieste di approfondimento che questa estate sono arrivate da molte parti politiche sul futuro dello scalo.«Il consiglio di amministrazione ha già approvato il piano quadriennale in aprile ed è stato validato da Enac che ha dato l'ok a fine luglio. La gara è già stata eseguita e i primi lavori sono assegnati: in ottobre si aprirà il cantiere per rifare l'area delle partenze e si concluderanno a maggio 2016. È previsto un ampliamento dell'area passeggeri e commerciale del 30%, il rifacimento dei servizi igienici e delle aree commerciali».E il piazzale per gli aerei? Non serviva la Margherita nord?Ci sarà una rivisitazione del piazzale aerei che non verrà ampliato ma verrà razionalizzato negli spazi con un cambio di segnaletica. In questo modo, posizionando gli aerei perpendicolari all'aerostazione e non in parallelo, come si usa in quasi tutti gli aeroporti, aumentiamo molto la capacità dei piazzali.Ma se il precedente piano di sviluppo ipotizzava circa 130 milioni di euro di investimenti, il nuovo piano quanto prevede? E in che tempi?L'investimento approvato nel quadriennio è di 66 milioni; a medio lungo termine, cioè il piano di sviluppo in 15 anni, arriverà a 130 milioni. Però questo secondo step è ancora al vaglio dell'Enac.Le risorse da dove verranno?Faremo tutto in autofinanziamento e con un piano finanziario con gli istituti di credito. Non sarà necessario un aumento di capitale. Il risanamento compiuto negli ultimi 3 anni ci consente di avere questa leva finanziaria: abbiamo preso in mano una società aeroportuale che aveva oltre 86 milioni di debiti, oggi ne abbiamo solo due. Abbiamo ripreso la nostra capacità finanziaria.Il Piano Romeo preparato dal precedente dg Carmine Bassetti?Non è stato accantonato ma potenziato: anche al secondo piano ci saranno sale di imbarco per accedere ai tre finger, i corridoi che porteranno direttamente sull'aereo, che prevediamo di realizzare entro il 2020-2022. A fine piano di 15 anni i finger saranno cinque.Ma le compagnie, soprattutto low cost e low fare, pagheranno questi servizi?Prevediamo investimenti che verranno ripagati con le tariffe aeroportuali. Sarà possibile anche lo sbarco a piedi perché gli aerei saranno in posizione frontale e più vicina all'aerostazione, ma i charter, i low cost, i voli di linea e business utilizzeranno certamente i finger. Ci dobbiamo preparare per essere all'altezza della crescita di passeggeri che ci aspettiamo.Ecco, veniamo ai dati di traffico: il Catullo perde tra l'8 e il 9% di passeggeri mentre altri scali guadagnano. Come si pensa di recuperare?Il recupero del traffico passeggeri nel quadriennio è il primo punto da raggiungere sia per Aerogest, socio di maggioranza, che per Save. Il nostro obiettivo è arrivare a 4 milioni di passeggeri nel 2018. In un futuro più lontano si potrà crescere ancora a 6-7 milioni, perché le previsioni internazionali Iata sono positive. Abbiamo un piano di sviluppo messo a punto con le varie compagnie aeree per incrementare sia la capacità, cioè la frequenza dei voli sulle rotte attuali, che il numero delle destinazioni. Dal 3 novembre avremo Volotea basata al Catullo con due aeromobili e sempre da novembre partirà il terzo volo di Ryanair che dopo Bruxelles e Palermo andrà su Londra Stansted. I voli su Madrid e Barcellona operati da Iberia Express e Vueling sono stati esperienze positive che vanno rafforzate con frequenza di 5 o 6 volte la settimana.Ma che tipo di aeroporto vuole diventare il Catullo dopo l'alleanza con Venezia? Come Treviso? Come Bergamo e Bologna?Gli aeroporti si devono aggregare, lo dice anche il recente studio della Cassa Depositi e Prestiti, e noi lo abbiamo fatto e creare un sistema nel quale crescere in modo organico. Noi abbiamo creato il Polo del Nordest che ricalca il distretto di Londra: c'è Venezia che è l'aeroporto strategico e intercontinentale come Heatrow; poi Londra ha Gatwick per il point-to-point che è il ruolo che vogliamo avere noi e poi Londra ha Stansted che è come Treviso per il low cost. L'unico modo per sviluppare gli aeroporti è aggregarli evitando la concorrenza tra singoli. Se siamo in rete con Venezia, l'abbiamo fatto non per farci svuotare ma perché questo ci consente di cogliere opportunità.A ottobre, quando partiranno i lavori per l'aerostazione, l'alleanza strategica con la veneziana Save compirà un anno: qualcuno ha manifestato perplessità ma il suo bilancio qual è?Dico solo i risultati: dopo l'ingresso di Save abbiamo risolto il contenzioso con Ryanair riportandola a volare al Catullo; Volotea aprirà una base da noi; sviluppiamo i charter intercontinentali; sono state aperte nuove rotte su Madrid e Amsterdam; abbiamo approvato il piano di sviluppo quadriennale per le infrastrutture e a ottobre partirà il cantiere. L'alleanza con Save quindi per me ha dato ottimi risultati: tre anni fa avevamo oltre 80 milioni di sofferenze e contratti tossici, il prossimo 31 dicembre invece avremo finito il periodo di assestamento, garantendo efficienza ed efficacia.o

Maurizio Battista

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