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Bentegodi, campo pronto in 3 giorni

Il rivoluzionario macchinario proveniente dal Venezuela che cuce l’erba sintetica sopra il manto erboso naturale FOTOSERVIZIO MARCHIORI
Il rivoluzionario macchinario proveniente dal Venezuela che cuce l’erba sintetica sopra il manto erboso naturale FOTOSERVIZIO MARCHIORI
Il rivoluzionario macchinario proveniente dal Venezuela che cuce l’erba sintetica sopra il manto erboso naturale FOTOSERVIZIO MARCHIORI
Il rivoluzionario macchinario proveniente dal Venezuela che cuce l’erba sintetica sopra il manto erboso naturale FOTOSERVIZIO MARCHIORI

Una corsa a ostacoli contro il tempo. Non ultimo, tra questi ostacoli, il fatto che la macchina necessaria ai lavori doveva arrivare dal Venezuela: ne esistono, infatti, soltanto due modelli al mondo, perennemente prenotati da un capo all’altro del pianeta. E, data la situazione politica del paese sudamericano da cui era previsto l’arrivo, l’apprensione era motivata.

Ma ormai il più è fatto: il sopralluogo del sindaco Federico Sboarina con l’assessore allo Sport Filippo Rando ieri nel primo pomeriggio allo stadio Bentegodi conferma quanto l’amministrazione comunale aveva garantito all’indomani del concerto di Robbie Williams, vale a dire che per il 12 agosto, data di inizio della Coppa Italia, il Bentegodi sarà sistemato.

Anche se il «segno» lasciato dal concerto del cantautore inglese, che si è tenuto venerdì 14 luglio con ingenti misure di sicurezza, è stato davvero pesate: mezzo campo da rifare, a seguito dei danni creati dall’impatto del maxipalco, con una spesa preventivata di 278mila euro (più Iva: oltre 330 mila euro).

«Ormai il grosso dei lavori è stato fatto: nel giro di due, tre giorni la sistemazione sarà completata», ha detto il sindaco Sboarina, che con l’assessore Rando ha doppiamente gioito nel calpestare l’erba del Bentegodi: non solo per vedere i lavori a buon punto, ma anche evidentemente data la sua nota passione calcistica di tifoso Hellas. «Una delle preoccupazione nel rispetto dei tempi era dovuta proprio al fatto che la macchina per la cucitura del campo arriva dal Venezuela: ecco, diciamo che se avesse dovuto arrivare dalla Svizzera saremmo stati più tranquilli! Comunque è andato tutto bene, gli operai hanno lavorato da sabato mattina ad oggi (ieri per chi legge, ndr.) senza interruzione, notte e giorno, e manca poco a completare i lavori».

«Ora il Bentegodi ha un campo realizzato con un sistema che possono vantare solo tre stadi in Italia», ha proseguito Rando. «Quelli di Milano, Reggio Emilia e il nostro». In pratica il campo è composto per l’80% di erba naturale e per il 20% di erba sintetica: una macchina apposita, appunto quella arrivata dal Venezuela, cuce la sintetica con una serie di fili imputrescibili sulla zolla di terra alta circa quattro centimetri che poi si radica man mano nella sabbia. Realizzato con questo sistema, il campo è molto più resistente e stabile rispetto ad un campo di erba naturale, quindi meno soggetto a danneggiamenti anche nel caso di forti piogge. Tanto è vero che in Inghilterra i campi da calcio degli stadi sono realizzati praticamente tutti con tale sistema.

Per quanto riguarda invece la parte del campo che non era stata danneggiata dal concerto (la si vede anche ad occhio nudo per il colore più scuro dell’erba), è previsto che qui ci sia un intervento successivo, dopo l’emergenza di questi lavori, durante una delle pause del campionato, per un generale controllo e sistemazione delle zolle.

Resta l’accordo sulla spesa, che deve pagare l’ente organizzatore del concerto, vale a dire Eventi. «La cifra esatta ancora non la sappiamo, la conosceremo tra qualche giorno: sarà comunque un po’ inferiore ai 278mila euro preventivati», spiega Rando.

Infine il sindaco Sboarina ha ricordato che «in questo caso l’amministrazione comunale si è fatta carico di un evento del quale non aveva alcuna responsabilità, qualcosa cioè che non era stato fatto da noi e che abbiamo dovuto comunque porre nell’agenda delle priorità, lavorando insieme alla Lega Calcio e alle due società dell’Hellas e del Chievo in modo che fosse comunque garantito il ripristino del campo entro i tempi necessari».

Alessandra Galetto

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