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Zenti: «Un assessorato alla famiglia»

Il vescovo Giuseppe Zenti
Il vescovo Giuseppe Zenti
Il vescovo Giuseppe Zenti
Il vescovo Giuseppe Zenti

«I risultati elettorali ci stanno davanti incontestabili. Ora lo sguardo è rivolto sull’orizzonte del ballottaggio, tra sommesse e prudenziali speranze. In effetti, alla fase della misurazione degli schieramenti, in cui ognuno ha potuto contarsi, succede ora la fase dei possibili “apparentamenti“, per arrivare al risultato desiderato: governare la città di Verona per cinque anni».

Così inizia la riflessione del vescovo Giuseppe Zenti in vista dell’appuntamento elettorale del 25 giugno, così atteso non solo dagli schieramenti politici, ma da tutti i cittadini.

«Questo è il momento di guardare in faccia la cittadinanza», sottolinea Zenti, «con le sue invidiabili risorse, ma anche con le sue gravi criticità». E il riferimento è alle famiglie allo stato di disperazione per disoccupazione o in pesanti difficoltà nella gestione di figli gravemente disabili. «Qui non c’entrano i partiti inficiati di ideologia. C’entra il buon senso. Un buon senso che va gestito da un’amministrazione determinata ad attivare quanto è nelle sue possibilità perché l’intera cittadinanza sperimenti senso di bene essere, senza alcuna sacca di grave disagio o povertà. Che c’entrano la destra, la sinistra o i vari centrismi? Di che cosa sono paladini? Di criticità da affrontare o di se stessi? Decidano i Veronesi. In piena libertà. Con senso di responsabilità e senza diktat da capipartito estranei alla cultura e alla sensibilità di Verona e senza l’ombra cupa di poltrone da occupare e di clientelismi da salvaguardare».

Secondo il vescovo la prossima amministrazione sarà chiamata a far vincere Verona tutta intera, anche quella rappresentata da cittadini che hanno votato contro, o hanno deciso di astenersi dal voto. «È questo il momento di correre insieme verso l’obiettivo del bene comune di Verona, condividendo le risorse di eccellenza che non mancano ai Veronesi, appena escono dal carcere del loro innato senso di individualità marcata per aprirsi al senso della sinergia».

Quali le emergenze da affrontare per la nuova Amministrazione? «Dal mio versante, in posizione prioritaria, ritengo importante l’assessorato alla famiglia», prosegue Zenti. «Con due obiettivi. Anzitutto, la salvaguardia della sua identità non alterabile, pena conseguenze devastanti a boomerang. E, di conseguenza, consapevoli dell’importanza della famiglia come cellula della società, il sostegno effettivo e adeguato alle sue problematiche economico - occupazionali e sociali. Veron», conclude il vescovo, «merita di essere trattata bene. Con eleganza. Con lungimiranza. Auspichiamo una amministrazione incorruttibile».

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