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«Zebre» fantasma, paura per i pedoni

In via Pigna le strisce pedonali ci sono ma, causa «rattoppo», solo a metà FOTOSERVIZIO MARCHIORIIn Regaste San Zeno si «intuisce» un attraversamento pedonaleAccanto alla chiesa di San Paolo attraversano centinaia di studenti
In via Pigna le strisce pedonali ci sono ma, causa «rattoppo», solo a metà FOTOSERVIZIO MARCHIORIIn Regaste San Zeno si «intuisce» un attraversamento pedonaleAccanto alla chiesa di San Paolo attraversano centinaia di studenti
In via Pigna le strisce pedonali ci sono ma, causa «rattoppo», solo a metà FOTOSERVIZIO MARCHIORIIn Regaste San Zeno si «intuisce» un attraversamento pedonaleAccanto alla chiesa di San Paolo attraversano centinaia di studenti
In via Pigna le strisce pedonali ci sono ma, causa «rattoppo», solo a metà FOTOSERVIZIO MARCHIORIIn Regaste San Zeno si «intuisce» un attraversamento pedonaleAccanto alla chiesa di San Paolo attraversano centinaia di studenti

Dovrebbero essere garanti della sicurezza per i pedoni che decidono di attraversare la strada. Eppure troppe volte le strisce pedonali sono tristemente al centro della cronaca che riporta di investimenti di pedoni e ciclisti, con conseguenze anche drammatiche. Accade per molti motivi, dalla velocità alla semplice disattenzione del guidatore. Talvolta però sono le strisce stesse a non godere affatto di buona salute. Sbiadite al punto da essere quasi invisibili, mal segnalate da indicazioni orizzontali nascoste o seminascoste da altri cartelli, parcheggio selvaggio o plateatici stagionali, cancellate da lavori stradali e mai ripristinate. Sono molti, e disseminati a macchia di leopardo in gran parte del territorio comunale, gli esempi di attraversamenti pedonali non sufficientemente visibili. A volte del tutto nascosti.

A Parona, dove pochi giorni fa è stato investito un pedone proprio sull’attraversamento davanti alle scuole medie ed elementari, battuto ogni giorno da centinaia di bimbi e ragazzi, segnaletica e vernice bianca sono dopotutto ben visibili. Ma è sufficiente proseguire verso la città per qualche chilometro che la situazione cambia. E in alcuni punti diventa pericolosa.

È il caso di parecchi attraversamenti in zona Porta Palio. All’incrocio con via Settembrini, la vernice è sbiadita e si nota appena. Poco più avanti, sullo stradone principale che porta a Castelvecchio, le zebre bianche su fondo grigio asfalto si rincorrono frequenti ma sono poche ad essere ben visibili.

Il copione si ripete molto simile a San Zeno. All’imbocco delle Regaste San Zeno, a pochi passi da piazzetta Portichetti, le strisce che traghettano verso le passeggiata panoramica vista Adige sono cancellate. In piazza San Zeno, l’attraversamento principale è seminascosto da un fazzoletto di asfalto posato per riparare una buca o un avvallamento. Esempio che si ripete uguale anche in piazza Pozza davanti alla sala dell’Ater. Pochi metri e sono sbiadite anche le zebre di via Scarsellini, quelle che conducono all’istituto delle Orsoline e all’asilo.

Il quartiere di Veronetta che ospita l’Università e migliaia di studenti che si muovono a piedi o con i mezzi pubblici, non se la passa meglio. Anzi. A partire dalla sua porta d’ingresso per eccellenza: Porta Vescovo con strisce decisamente sbiadite. In via Muro Padri, tra la farmacia e la chiesa, le zebre arrivano solo fino a metà strada poi scompaiono, fagocitate da un cantiere chiuso da tempo. In via San Nazaro, invece, le strisce sono pure troppe. A quelle bianche si aggiungono – e talvolta si sovrappongono – quelle gialle, teoricamente provvisorie ma di fatto segnate e mai cancellate da molti mesi, se non anni.

Il centro storico non fa eccezione. Due esempi su tutti: gli attraversamenti di via Leoni, frequentatissimo da veronesi e turisti, e di via Pigna, tutti e due praticamente invisibili.

«Lo stato generale, a dir poco pietoso, degli attraversamenti pedonali testimonia l'assoluta trascuratezza dell'amministrazione che non ha saputo amministrare nemmeno il più elementare e fondamentale presidio per la sicurezza dei pedoni. I risultati di tale superficialità si sono visti più volte con investimenti, anche gravi», chiosa Franco Dusi del Pd centro storico che elenca tra gli attraversamenti sbiaditi anche «quelli più battuti dai pedoni in quanto si trovano in prossimità di fermate del bus, scuole, attrazioni turistiche e strade più trafficate», aggiunge Dusi che propone non solo una salutare «mano di bianco» su tutte le zebre cancellate del centro città e dintorni. Ma anche un riordino e una razionalizzazione degli attraversamenti: «Meno strisce ma ben studiate».

Ilaria Noro

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