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Zaia e il nuovo governo: «Autonomia al Veneto»

L’Arena potrebbe ospitare il grande evento di apertura delle Olimpiadi invernali 2026. Intanto, si rinforza la squadra di istituzioni per il rilancio della FondazioneAssessore De Berti,  presidente Zaia e ad  Lorenzo Iacono MARCHIORI
L’Arena potrebbe ospitare il grande evento di apertura delle Olimpiadi invernali 2026. Intanto, si rinforza la squadra di istituzioni per il rilancio della FondazioneAssessore De Berti, presidente Zaia e ad Lorenzo Iacono MARCHIORI
L’Arena potrebbe ospitare il grande evento di apertura delle Olimpiadi invernali 2026. Intanto, si rinforza la squadra di istituzioni per il rilancio della FondazioneAssessore De Berti,  presidente Zaia e ad  Lorenzo Iacono MARCHIORI
L’Arena potrebbe ospitare il grande evento di apertura delle Olimpiadi invernali 2026. Intanto, si rinforza la squadra di istituzioni per il rilancio della FondazioneAssessore De Berti, presidente Zaia e ad Lorenzo Iacono MARCHIORI

«Il primo obiettivo? L’autonomia del Veneto ovviamente». Il governatore Luca Zaia dà i compiti ai parlamentari veneti alla vigilia della prima seduta delle Camere. E in testa alle richieste c’è l’autonomia. «Che cosa chiedo loro? Lo sanno già: autonomia, autonomia e autonomia» esclama a margine della presentazione dei nuovi convogli ferroviari in piazza Bra dove sono stati presentati in anteprima, nel Villaggio Trenitalia allestito davanti a Palazzo Barbieri, i nuovi treni «Rock» e «Pop» le cui prime consegne avverranno a dicembre 2019. «Non lo dice solo Luca Zaia», aggiunge il presidente leghista della Regione, «ma lo dicono anche quasi due milioni di veneti che lo scorso 22 ottobre sono andati a votare, e penso che questo obiettivo debba essere in cima all’agenda del Governo e dei lavori del Parlamento». A fine febbraio, nella Sala Verde di Palazzo Chigi, quattro mesi dopo il referendum, Zaia, insieme ai colleghi di Emilia Romagna e Lombardia, aveva firmato l’accordo preliminare con il sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa. «Una giornata straordinaria, da qui non si torna più indietro a prescindere dal tipo di Governo che arriverà dopo il 4 marzo» aveva commentato Zaia al termine della cerimonia. E oltre all’autonomia che cosa chiede? «Se come Veneto otteniamo questo risultato poi riusciremo anche a dare risposte sul fronte del sociale e dell’occupazione. Poi ci sono i grandi temi dell’immigrazione, della sicurezza, dell’ordine pubblico e dell’economia. Vogliamo la flat tax, che è uno dei principali punti del nostro programma, e vogliamo che si rilanci l’economia, ma dalla parte giusta e non come è accaduto fino a ora». Domani si riunisce per la prima volta il Parlamento uscito dalle elezioni del 4 marzo. «Il primo step», sottolinea Zaia, «è quello dell’elezione dei due presidenti delle Camere, quindi penso sia verosimile e corretto che un presidente vada al centrodestra che è la coalizione che ha preso più voti e l’altra presidenza venga assegnata al Movimento 5 Stelle». Quanto agli scenari politici in vista della formazione del nuovo governo, impresa piuttosto complicata dal momento che nessuna forza politica ha la maggioranza in Parlamento, aggiunge: «Dopo il primo passaggio delle elezioni dei presidenti di Camera e Senato, è ovvio che noi speriamo, pur rispettando, ovviamente, le valutazione del capo dello Stato che si avvale dell’autonomia di giudizio dettata dalla Costituzione, che l’incarico venga dato a Matteo Salvini. E da lì il secondo step sarà quindi quello di formare un nuovo governo, tenendo conto di alcuni aspetti fondamentali». Questi «paletti», spiega Zaia, «sono, in primo luogo mantenere gli impegni presi con i cittadini per quanto riguarda i programmi, inoltre va mantenuta la solidarietà tra le varie forze politiche della coalizione e si deve garantire il rispetto degli accordi presi all’interno del centrodestra. Infine, la terza priorità è andare a governare per cinque anni». Anche con il Movimento 5 Stelle? «Bisogna governare per cinque anni», sottolinea il governatore, «con gli uomini e le donne di buona volontà e tutti quelli che condividono il nostro programma sono bene accetti». Nei giorni successivi alle elezioni il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, aveva ventilato l’ipotesi di un governo guidato da Luca Zaia per «venire incontro» a possibili nuove alleanze fuori dalla coalizione di centrodestra ed evitare un immediato ritorno alle urne. Un’eventualità che il governatore scarta senza indugio. «Io sono già premier del Veneto e se vado via io da qui, si rischia che l’autonomia non si faccia più, su questo mi sono preso un impegno preciso. E poi», sorride, «voglio fare una vita tranquilla, non voglio trovare dei veneti per strada che mi accusano di essere andato via e di non aver portato a casa l’autonomia». A Verona, tuttavia, Zaia arriva con il vento in poppa di un sondaggio della Swg che lo colloca al primo posto per «efficacia dell’operato dei presidenti di Regione» con un gradimento del 56 per cento. «Sono statistiche», si schermisce l’interessato, «quando facevo statistica all’università ti spiegavano che, mediamente, gli italiani mangiavano un pollo all’anno a testa, ma poi c’era chi il pollo non lo vedeva mai e chi ne mangiava cinque o sei, per cui le statistiche lasciano il tempo che trovano. Ma voglio dedicare questo sondaggio alla mia squadra, che comunque mi vien dietro e mi sopporta. I risultati si ottengono, infatti, con il lavoro di squadra». •

Enrico Santi

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