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Voucher a ruba per migliaia di euro

Assalto alle tabaccherie per i voucher: decuplicate le vendite. Ma ora non è più possibile FOTO MARCHIORI
Assalto alle tabaccherie per i voucher: decuplicate le vendite. Ma ora non è più possibile FOTO MARCHIORI
Assalto alle tabaccherie per i voucher: decuplicate le vendite. Ma ora non è più possibile FOTO MARCHIORI
Assalto alle tabaccherie per i voucher: decuplicate le vendite. Ma ora non è più possibile FOTO MARCHIORI

Corsa all’ultimo voucher. Il via libera del Governo all’abolizione definitiva dei buoni-lavoro ha scatenato il panico e per tutta la giornata di venerdì le tabaccherie della città sono state prese d’assalto da chi ha deciso di fare scorta prima di non trovarne più in circolazione. La legge che li elimina, infatti, prevede una finestra fino al 31 dicembre per utilizzare quelli già acquistati. E sebbene sul termine delle emissioni circolassero solo voci, il decreto è entrato in vigore e da ieri mattina i voucher non sono più in vendita. Con buona pace dei ritardatari.

A confermare l’impennata di acquisti dell’ultimo minuto sono i tabaccai stessi. Erano – a questo punto il passato è d’obbligo – una sessantina quelli di Verona autorizzati a emettere i voucher (in tabaccheria si potrà continuare a incassarli fino a fine anno), ma il boom di vendite si è registrato particolarmente in centro, dove abbondano gli uffici e i negozi, tipo bar e ristoranti, abituati a pagare i dipendenti del fine settimana con i buoni-lavoro.

«Solo venerdì, abbiamo venduto 17mila euro di voucher» dicono dalla tabaccheria «Grattacielo» di piazza Renato Simoni, all’indomani di una giornata di fuoco. «Prima ne vendevamo circa 10mila a settimana» continuano, «soprattutto per importi di massimo 250 euro. Ma qualcuno dei clienti «grossi», come i titolari di ditte, che era solito comprare buoni-lavoro per 500/600 euro alla volta, venerdì è venuto a fare scorta e ne ha comprati per oltre mille euro. Una persona ha acquistato voucher per 5mila euro e oggi (ieri, ndr) è arrivata per prenderne altri 5mila ma è stato impossibile». Da ieri mattina ogni tentativo di emissione è vano e sui terminali in dotazione alle tabaccherie convenzionate è comparso l’avviso «Il consiglio dei Ministri ha abolito i voucher Inps. Il servizio di emissione e/o annullo è bloccato».

«Venerdì abbiamo emesso voucher dall’apertura alla chiusura» commentano dalla tabaccheria di Piazza Bra, dove c’è stato il via vai ininterrotto dei gestori dei bar e dei ristoranti del circondario. «Abbiamo eseguito quasi tutte emissioni di importo pari a 100, 200 euro» specifica. Ieri anche lei ha rimandato indietro dei clienti a mani vuote, «però» sottolinea «si diceva che avremmo potuto emettere voucher ancora per qualche giorno». «È vero, all’inizio sembrava che anche le emissioni potessero continuare per un po’» fanno eco dalla tabaccheria «Cangrande» di Corso Porta Nuova, dove venerdì si sono emessi voucher a raffica: «dieci volte in più rispetto a una giornata normale» commenta il titolare. E prima dello stop, dice, «si arrivano a emettere dai 7 ai 10mila euro di voucher alla settimana». Svariate migliaia di euro di buoni-lavoro, venerdì li hanno emessi anche alla tabaccheria di via Farinati Degli Uberti, nel cuore di Borgo Trento. «I nostri clienti sono sempre gli stessi, studi medici, professionisti vari... Di solito venivano a ritirare i voucher ogni due settimane ma venerdì sono arrivati in massa, per paura di rimanere sprovvisti. Quindi c’è stato il boom, difficile dare una cifra ma abbiamo emesso dieci volte tanto i voucher che vendevamo di solito».

I buoni-lavoro per la retribuzione del lavoro occasionale sono stati introdotti nel 2003 e potenziati negli anni dai vari governi fino alla proposta del referendum abrogativo. La crescita del servizio era diventata per i tabaccai una fonte di reddito aggiuntiva e alcuni sono già in apprensione per gli esiti futuri.

«Su un cambio voucher di 30 euro, alla tabaccheria vengono corrisposti 1,20 euro» commenta una dipendente della tabaccheria di Piazza Cittadella. «L’altro giorno ho emesso un voucher di poco meno di mille euro e ne ho guadagnati 20. Non è tanto, ma è quel poco che ti aiuta. Siamo in un periodo di crisi e ora non ci sarà più nemmeno quello».

Laura Perina

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