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Alle scuole Gavia-Braida

Vocazione «profe»
I docenti incontrano
Alessandro D'Avenia

Alle scuole Gavia-Braida
Alessandro D'Avenia
Alessandro D'Avenia
Alessandro D'Avenia
Alessandro D'Avenia

Alessandro D'Avenia, scrittore, insegnante e sceneggiatore italiano, è stato ospite nella nostra città, giovedì 15 febbraio scorso, e precisamente nella Sala EdRes delle Scuole Gavia Braida ABiCi. Incontro strettamente riservato agli insegnanti di Verona e organizzato dal ‘Centro Studi per l'Educazione’, nato per meglio comprendere e approfondire il tema della “vocazione del docente”, titolo appunto dell’incontro.

 

Titolo arduo, secondo D’Avenia, che, dopo il 50esimo minuto di conversazione, riprende affermando che solo chi ha vocazione provoca vocazioni. Per questo giovane scrittore e insegnante, capace di infiammare lettori e alunni, educare non è una scienza, è un'arte. Serve creatività ogni giorno ed ogni giorno dedica 10 minuti all'appello. Dedica tempo ad ogni persona, ciascuna come voce inedita.

 

Tempo che non torna indietro. Dedicato con passione alle relazioni, a noi esseri storici, nell'epoca in cui "non si pensa perché non ci si ferma a pensare" e "non si ama perché non ci si ferma ad amare". Educare per D'Avenia è aiutare a crescere, è far emergere ciò che già c'è e già è potenziale dentro ad ogni persona, con il fine di riconciliarsi con la realtà. Si incontreranno fallimenti, inevitabili, ma si troverà anche qualcosa di buono, come imparare a gestire le frustrazioni con grande slancio verso qualcosa di creativo.

 

D'Avenia si rivolge a te insegnante, "i risultati del tuo alunno dipendono da come lo guardi". Se lo vedi capra, capra sarà. La didattica la vede come una branca della drammaturgia. Insegnare e proteggere il fragile. Concepimento per poi spingere nella vita, illuminante il paragone con lo yoyo, qualcosa che si lancia nel mondo e rimane legato alla corda. In ogni ragazzo si apre così un seme di futuro.

 

Riprende poi Socrate, l'importanza del "conosci te stesso" unica via per prendersi cura di noi stessi. Il nostro corpo in trasparenza con lo spirito. Passare da una concezione di insegnamento, oggetto di prestazione, all'idea di alunno soggetto di possibilità. Si, perchè D'Avenia di mestiere fa l'insegnante, ma di fatto è molto altro. Personaggio spiccatamente coinvolgente, diversi libri al suo attivo, tra i quali "Bianca come il latte, rossa come il sangue", "Cose che nessuno sa", "L'arte di essere fragili", che ama definirsi autore di racconti più che scrittore.

 

Il primo lo ha raccontato in prima elementare: la storia di uno gnomo che taglia con un coltello le ali a una farfalla...con la speranza di imparare a volare. Come hanno volato alto gli insegnanti presenti in sala. E la scuola sta già cambiando.

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