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Virus ancora più aggressivo
L’appello: «Fate il vaccino»

A Verona sono state acquistate per ora 75mila dosi di vaccini, in base ai dati raccolti lo scorso anno
A Verona sono state acquistate per ora 75mila dosi di vaccini, in base ai dati raccolti lo scorso anno
A Verona sono state acquistate per ora 75mila dosi di vaccini, in base ai dati raccolti lo scorso anno
A Verona sono state acquistate per ora 75mila dosi di vaccini, in base ai dati raccolti lo scorso anno

Un virus ancora più aggressivo. Secondo le previsioni dell’Istituto superiore di Sanità l’influenza quest’anno causerà un contagio ancora più massiccio del solito. Per questo inizierà nei primi giorni di novembre la campagna vaccinale anti influenzale 2016-2017 organizzata, come ogni anno, dalla Regione del Veneto. Allo scopo sono state acquistate e sono disponibili 800 mila dosi di vaccino.

«Come negli scorsi anni», ricorda l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, «stiamo per affrontare un periodo nel quale avremo a che fare con un virus solo apparentemente banale, soprattutto per le categorie di persone a rischio. Va quindi considerato come un potenziale pericolo e occorre valutare bene la situazione prima di decidere di non vaccinarsi, rivolgendosi al proprio medico di fiducia e non alle bufale del web. Lo dico anche per le persone sane, perchè delle complicazioni si registrano ogni anno anche in chi non sarebbe apparentemente a rischio».

Dalla stagione 2009-2010 a quella 2015-2016 si sono infatti verificati complessivamente 87 decessi, 124 casi gravi e 502 ricoveri in ospedale.

A Verona sono state acquistate, pronte ad essere consegnate ai medici di medicina generale, alle case di riposo e ai distretti, 75mila dosi di vaccino. «Ci siamo basati sulle dosi utilizzate lo scorso anno per evitare sprechi», spiega Giuseppina Napoletano, direttrice facente funzione del servizio Igiene e sanità pubblica dell’Ulss20, «ma in caso la richiesta fosse maggiore, e lo speriamo, si potranno aumentare».

La distribuzione avverrà in due tempi, augurandoti di superare la quota di copertura raggiunta lo scorso anno, del 56,6 per cento. «Mentre negli anni precedenti c’era stato un calo nelle adesioni, l’anno scorso fortunatamente abbiamo registrato un piccolo aumento», prosegue Napoletano, «ma siamo ancora ben lontano dal 75 per cento che sarebbe auspicabile come copertura per gli over 65».

La vaccinazione è caldamente consigliata a tutte le categorie a rischio, ovvero quelle persone che hanno già in atto patologie come diabete, broncopneumopatie, malattie cardiovascolari, insufficienza renale o patologie oncologiche. Dovrebbero poi vaccinarsi i lavoratori a contatto con il pubblico, gli operatori sanitari, chi si prende cura di anziani o persone immunodepresse che non possono vaccinarsi e anche veterinari e allevatori.

«Il virus può essere contratto anche dagli animali e in loro si verificano poi le mutazioni», spiega l’esperta, come avvenne con l’influenza aviaria o suina.

La vaccinazione è poi consigliata agli over 65 e alle donne in gravidanza. «Ricordiamo poi le norme di prevenzione», conclude Napoletano, «lavarsi spesso le mani, avere una corretta igiene delle vie respiratorie, usare fazzoletti usa e getta, coprirsi sempre bocca e naso in caso di tosse o starnuti e, se proprio ci si ammala, restare in casa qualche giorno, per non diffondere il virus».

Elisa Innocenti

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