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Vicoli come vespasiani
e rifiuti traboccanti
L’altro volto del centro

Piazza Indipendenza: fiori all’interno, cassonetti all’esterno MARCHIORICorte Farina, le antiche mura utilizzate come latrine a cielo aperto
Piazza Indipendenza: fiori all’interno, cassonetti all’esterno MARCHIORICorte Farina, le antiche mura utilizzate come latrine a cielo aperto
Piazza Indipendenza: fiori all’interno, cassonetti all’esterno MARCHIORICorte Farina, le antiche mura utilizzate come latrine a cielo aperto
Piazza Indipendenza: fiori all’interno, cassonetti all’esterno MARCHIORICorte Farina, le antiche mura utilizzate come latrine a cielo aperto

Meta di migliaia di turisti che arrivano da ogni angolo del globo per visitare la città dell’Amore, il centro storico ha anche un altro volto, decisamente meno romantico, ben poco nascosto e spesso piuttosto maleodorante.

È lo stato in cui versano alcuni scorci della città antica sotto scacco di sporcizia e incuria, dell’inciviltà di molti che scambiano i muri, addirittura le mura romane come in Corte Farina, dei vicoli del centro per vespasiani a cielo aperto, non raccolgono le deiezioni canine, abbandonano rifiuti o li smaltiscono erroneamente.

Una nota dolente è rappresentata infatti proprio dai bidoni. Molti cassonetti sono spesso stipati all’inverosimile, anche ma ovviamente non solo, a causa dell’erroneo utilizzo che ne fanno esercenti e commercianti nonostante l’Amia abbia per loro un servizio di raccolta porta a porta per raccogliere scatole e cartoni.

Via Quintino Sella, a pochi passi dalla Sinagoga, Corte Farina, via Anfiteatro proprio sul lato B dell’Arena sono alcuni dei punti più critici. Qui, i rifiuti, i più disparati in barba alle scritte che indicano i materiali differenziati che dovrebbero contenere, vengono accatastati anche sopra e a lato dei bidoni verdi, talvolta rotti e maleodoranti. «In Corte Farina convergono i rifiuti di numerosi esercizi, almeno sei. Su via Pellicciai altrettanti locali se non di più. È ovvio che i bidoni siamo sempre stipati», spiegano alcuni residenti della zona, che aggiungono. «Vediamo gli operatori dell’Amia al lavoro ma non fanno in tempo a svuotare la decina e più di cassonetti che in meno di un giorno è di nuovo tutto pieno». I punti critici dei bidoni sono infatti ormai noti da tempo. Spaziano in questi e altri scorci della città antica per arrivare fino a Veronetta dove il problema è costituito per lo più da incivili che abbandonano rifiuti ingombranti accanto ai bidoni di via San Nazaro e Salita San Sepolcro. E a questi si aggiungono episodi isolati ma non meno degradanti come i cartoni abbandonati ieri mattina da mani ignote ai piedi dei piccoli cestini che si trovano davanti alla porta romana di Porta Borsari.

Qualche segnalazione, negli ultimissimi giorni, è arrivata anche per piazza Indipendenza. Qui, un intervento costato ben 400mila euro, iniziato dalla passata amministrazione e inaugurato una decina di giorni fa dal sindaco Federico Sboarina, ha riqualificato i giardini ridisegnandone interni, aiuole verdi e fiorite, i confini esterni con una cancellata in ferro. E ha creato un nuovo corridoio pedonale fino a piazzetta Navona. Proprio davanti a uno degli ingressi, il principale di fronte al palazzo del Capitanio, trova posto però una batteria di navette per i rifiuti.

«Assurdo che per accedere al giardino più bello del centro città, unico polmone verde, sia necessario fare lo slalom tra i bidoni», commentavano residenti e turisti che ieri hanno fatto tappa ai giardini. Sul lato bidoni, però, una buona notizia c’è. È partito il conto alla rovescia per realizzare la prima oasi ecologica interrata del centro. Il progetto è pronto, le autorizzazioni ci sono così come il via libera della Soprintendenza.I.N.

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