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L'ASSALTO DEGLI INNAMORATI

Verona in Love
la città più amata
in tutto il mondo

Verona in Love, l'assalto degli innamorati (Marchiori)
Verona in Love, l'assalto degli innamorati (Marchiori)
Verona in Love, l'assalto degli innamorati (Marchiori)
Verona in Love, l'assalto degli innamorati (Marchiori)

Senza attendere San Valentino, innamorati d’ogni età si sono inoltrati, mano nella mano, tra i banchi del mercatino in piazza dei Signori e nelle vie del centro storico, addobbate con cuori rossi e luci soffuse. Piccoli gioielli donati per suggellare la passeggiata romantica, dolcetti e cioccolatini mangiati dallo stesso cartoccio, canzoni sentimentali vecchie e nuove da ascoltare abbracciati sotto il palcoscenico, e sotto l’ombrello, visto il tempo.

Verona in love, la kermesse dedicata all’amore che animerà la città fino a domani con una cinquantina di eventi, manda in visibilio le coppie, per molte delle quali è diventata ormai «un appuntamento fisso».

Pure il portale di prenotazioni turistiche Airbnb colloca Verona al primo posto nella classifica mondiale delle destinazioni per questo San Valentino, davanti alla giapponese Niseko, la «Sankt Moritz d’Oriente», e a Quetzaltenango in Guatemala, la città degli Altipiani.

Secondo Airbnb, infatti, «gli innamorati di tutto il mondo cercano il modo migliore per condividere il giorno di San Valentino con la propria persona speciale. Nel 2016 Verona risulta cresciuta di popolarità del 95 per cento ed è in testa alle mete preferite; le coppie che hanno scelto di trascorrere questa vacanza a Niseko sono aumentate del 54 per cento, e dell’87 gli innamorati alla ricerca di emozioni nella località dell’America Latina».

Ieri, infatti, a passeggio per il centro si afferravano tanti diversi accenti regionali, ma anche molte lingue straniere. Piemontesi, lombardi, toscani, calabresi; e poi cinesi (numerosi), inglesi, tedeschi… La festa ha un pubblico variegato e le struggenti lettere a Giulietta, che si possono imbucare all’apposito stand in piazza dei Signori, sono scritte in molti idiomi.

Ma se la dolcezza avvolge le coppie in visita alla città, in Comune invece la rassegna è stata occasione per riaccendere le acredini sul tema, di grande attualità, delle unioni omosessuali. Perché, essendo stati approvati sconti a musei e monumenti a beneficio delle coppie, Alberto Zelger (Gruppo Misto) ha voluto subito approfondire: «L’agevolazione vale solo per le coppie eterosessuali o anche per quelle dello stesso sesso? E come si fa a capire se c'è un legame affettivo, visto che anche due amici o semplici conoscenti possono dichiararsi gay per usufruire dello sconto?».

La giunta, forse in modo un po’ pilatesco, senza dissertare sui legami color arcobaleno o meno, ha risposto che qualunque coppia avrà diritto alla riduzione del biglietto: «Anche nonna e nipotino». Ma cosa ne pensa la gente? A dire il vero, la questione sembra l’ultima nei pensieri dei piccioncini, che comunque in genere approvano la scelta di Palazzo Barbieri.

«Uguale amore, uguali diritti. Sarebbe orribile discriminare le coppie gay», esclama la milanese Giovanna Beltremi, 29 anni, in visita a Verona insieme al fidanzato.

Bonario anche chi, con molti anni in più, potrebbe avere qualche riserva: «Va bene», approvano i pensionati veronesi Gianna Manfredi e Giancarlo Tosi, che si amano da cinquant’anni. «Una volta non si parlava mai delle relazioni omosessuali, tutto era tenuto nascosto. Ora forse se ne parla troppo, bisognerebbe essere tutti un po’ più sereni».

Invece i coniugi Paolo e Nadia, cinquantenni di Domodossola, ritengono che il Comune «avrebbe fatto meglio a consultare la popolazione, almeno a campione, prima di prendere un’iniziativa che tocca i temi etici».

Lorenza Costantino

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