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Verona ai Veronesi davanti al centro
Per lunedì attesa una manifestazione

Al mattino per sistemare la faccenda c’era stato un incontro in prefettura tra il direttore del Centro e alcuni rappresentanti dei richiedenti asilo. Un dialogo veloce per cercare di far ragionare gli ospiti sul rischio che correvano a inscenare proteste visto che a loro carico possono essere adottati provvedimenti.

Nel pomeriggio alcuni rappresentanti di Verona ai Veronesi sono stati in via santa Chiara a protestare a loro volta per l’atteggiamento dei richiedenti asilo. Alle 14.45, alla fine s’era formato un capannello di persone, sono rimaste davanti al cancello dell’ostello e sul marciapiedi quindi senza intralciare il traffico. Anche in questo caso è intervenuta la polizia che ha chiesto loro di andarsene, la loro protesta è durata circa una ventina di minuti.

«Siamo fieri e saremo sempre al fianco dei concittadini che hanno il coraggio di denunciare quello che accade come stamattina», ha detto Alessandro Rancani, «è avvilente che questi sedicenti profughi invece di essere grati a chi li ospita provochino problemi». E lunedì dalle 20.30 è stata annunciata una manifestazione a Veronetta. L’eurodeputato e vice segretario federale della Lega Nord Lorenzo Fontana parte lancia in resta: «Proteste inaccettabili di immigrati per motivi surreali. Chiediamo tolleranza zero, identificazioni ed espulsioni immediate. Le cooperative e il ministero dell'Interno sono corresponsabili dei disagi ai cittadini e dei danni prodotti dagli immigrati», ha detto Fontana. «Se qualche immigrato, fino ad oggi mantenuto a spese dei cittadini, pensa di accampare pretese o di fare i capricci, ha sbagliato indirizzo. Chi delinque, fomenta rivolte deve tornare nel proprio Paese», ha concluso l’eurodeputato. Sull’argomento anche Paolo Paternoster segretario provinciale della Lega: «L’unica soluzione arrivati è quella di chiudere i centri di accoglienza e le cooperative che da questa situazione ci guadagnano e basta, riaprire i centri di identificazione e rispedire fisicamente a casa tutta questa gente che vive sulle nostre spalle».A.V.

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