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Veleni in maggioranza, i «casaliani» lanciano un avvertimento al sindaco

Colpo di scena in Consiglio comunale ieri sera e tensioni in maggioranza: sono rimasti nei corridoi evitando di entrare per non garantire il numero legale i consiglieri che fanno riferimento a Stefano Casali e Matteo Gasparato, come per esempio Massimo Paci e Marco Zandomeneghi e Rossi, eletti nella lista del sindaco Battiti-Verona Domani ma che da settimane danno segni di insofferenza, al punto da indicare alle elezioni di votare Lega. «La sceneggiata a cui abbiamo assistito», scrive in una nota Michele Bertucco di Sinistra in Comune, «con il sindaco Sboarina che chiama al telefono Gasparato per far rientrare in aula i casalesi del suo stesso gruppo politico (Battiti-Verona Domani) al fine di consentire l’avvio dei lavori del Consiglio, conferma che a vincere le elezioni non è stata una coalizione unita da un programma per la città, ma un’accozzaglia tenuta insieme soltanto da logiche spartitorie di potere. A parte la curiosità di sapere che cosa ha promesso Sboarina ai casalesi per far rientrare la plateale protesta, la scenata ci dice anche che questo progetto di potere sta già mostrando la corda soltanto dopo pochi mesi». Tra i motivi di tensione, le candidature per il Parlamento e probabilmente impegni programmatici in campo urbanistico che sarebbero ancora fermi al palo. Per l’assessore Filippo Rando «è stato solo un fraintendimento, si sono capiti male, tutto rientrato». Dice però Federico Benini, Pd: «Il regolamento di conti in atto nella maggioranza rende evidente che l’unico collante di questa amministrazione sono le poltrone. Se la prospettiva è continuare così, molto meglio che Sboarina prenda atto che non ha più una maggioranza affidabile». •

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