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Valdegamberi nella «lista nera» di Kiev

Valdegamberi è accusato di attraversamento illegale del confine
Valdegamberi è accusato di attraversamento illegale del confine
Valdegamberi è accusato di attraversamento illegale del confine
Valdegamberi è accusato di attraversamento illegale del confine

Dopo la durissima reprimenda dell’ambasciatore di Kiev a Roma che aveva bollato come «vergognosa» la sua iniziativa, il consigliere regionale della lista Zaia Stefano Valdegamberi finisce nella lista nera dei «nemici» di Kiev. L’accusa è «attraversamento illegale del confine ucraino». Valdegamberi, lo scorso 13 ottobre, si era recato in Crimea, regione indipendentista, di cui Kiev rivendica la sovranità, insieme al presidente dell’assemblea veneta Roberto Ciambetti e all’assessore padovano Marina Buffoni.

Tale viaggio, tra l’altro, era stato «vivamente sconsigliato» anche dal ministero degli Esteri italiano e l’ambasciatore dell’Ucraina in Italia ha poi espresso «profonda amarezza» per la «visita di una delegazione di consiglieri regionali italiani nel territorio della Crimea occupata dalla Federazione Russa, nonostante numerosi avvertimenti».

Una reazione che avevano messo in conto, ma ritrovarsi adesso su un sito che raccoglie i nomi dei «nemici» di Kiev in compagnia di persone definite «criminali» e «mercenari filorussi», alcuni dei quali avrebbero già fatto una brutta fine, è stata una sorpresa cui avrebbero fatto a meno. Oltre alla sua foto e ai suoi dati personali, si riporta l’indirizzo Facebook del politico veronese e il link di un’intervista che aveva rilasciato alla Pravda.

«La chiamano la lista della morte», esclama Valdegamberi che fa sapere di aver già inviato una lettera al ministero degli Esteri «affinché faccia pressioni sulle autorità ucraine» per far togliere il suo nome e quello degli altri compagni di viaggio dall’inquietante elenco.

«Un Paese civile che vuole entrare in Europa», continua Valdegamberi, «non dovrebbe permettere che si diffonde odio in questo modo. Con la nostra visita in Crimea», sottolinea, «volevamo che l’Europa aprisse gli occhi sulla preoccupante situazione della democrazia e dei diritti umani in Ucraina».

In Crimea il consigliere regionale era stato una prima volta ad aprile. «A Yalta», conferma, «per prendere parte a un Forum internazionale come relatore, ero l’unico italiano presente fra i seicento partecipanti». In quella occasione aveva denunciato i danni per l’economia italiana e veneta delle sanzioni nei confronti di Mosca proprio per la questione della Crimea. «Danni che ammontano ormai a 7 miliardi di euro a causa di ingiuste misure punitive nei confronti di un popolo che ha scelto liberamente la propria indipendenza».

Paura? «No, ma non è piacevole, teste calde, fanatici e neonazisti potrebbero prendere sul serio il contenuto di quell’elenco di “nemici del popolo ucraino“, per questo chiedo che il governo intervenga». E.S.

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