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Vaccini, già scattati controlli dei Nas

Un’immagine d’archivio di carabinieri del Nas, il Nucleo anti sofisticazione
Un’immagine d’archivio di carabinieri del Nas, il Nucleo anti sofisticazione
Un’immagine d’archivio di carabinieri del Nas, il Nucleo anti sofisticazione
Un’immagine d’archivio di carabinieri del Nas, il Nucleo anti sofisticazione

I blitz sono scattati anche a Verona. Fra comune capoluogo e provincia, i carabinieri dei Nas hanno bussato alle porte di tre scuole dell’infanzia – due a Verona e una a Soave – per acquisire la documentazione sui vaccini. Sono 350 le posizioni controllate, e tutte sono risultate regolari. A pochi giorni dal ritorno sui banchi, un po’ dappertutto nel nord Italia gli uomini del Nucleo antisofisticazioni e sanità stanno ispezionando i plessi per verificare se gli alunni sono in regola con la documentazione prevista dalla legge 119 del 31 luglio 2017, la legge Lorenzin che ha introdotto l’obbligo di dieci vaccinazioni per la frequenza a scuola. Una parte dei documenti acquisiti dai Carabinieri riguarda le autocertificazioni con cui i genitori attestano che il figlio sia stato vaccinato. In pratica quel foglio che andava presentato entro il 10 luglio per poter iscrivere i figli all’anno scolastico 2018/19. Questo, almeno, prima che le disposizioni venissero superate nelle ultime ore da un emendamento che rinvia al 10 marzo 2019 la validità dell’autocertificazione delle famiglie e quindi fa slittare il termine entro il quale i genitori sono tenuti a procurare «la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie» dei figli. Pena la non ammissione in classe per gli alunni da zero a 6 anni (nidi e scuole dell’infanzia) e sanzioni da 100 a 500 euro per le famiglie dei ragazzi da 6 ai 16 anni (elementari, medie e superiori). I genitori che dichiarano il falso nero su bianco, oltre all’esclusione dei bambini dai nidi e dalle materne, rischiano una denuncia penale. A Verona non è accaduto, di quelle 350 posizioni le forze dell’ordine hanno verificato le regolarità e non sono scattate sanzioni. Invece è successo a Vicenza, dove i Nas hanno trovato due autocertificazioni fasulle in altrettanti asili nido della città. La notizia è di ieri, riportata dal Giornale di Vicenza, mentre l’irregolarità sarebbe emersa mercoledì mattina durante i sopralluoghi dei Nas di Padova nei nidi della città e dei comuni dell’hinterland, e negli uffici della Ulss. Dai registri vaccinali è risultato che due piccoli non erano immunizzati e che i genitori non avevano neppure chiesto un appuntamento con i referenti delle vaccinazioni. Nelle scuole veronesi si parte il 12 settembre. E per ora vige il caos. Fino all’altro ieri il diktat era sbarrare le porte delle scuole materne ai bambini non in regola con la profilassi (l’iscrizione sarebbe rimasta congelata entro un certo limite di tempo, previo pagamento della retta), ma la recente controriforma scombina nuovamente le carte in tavola, con buona pace dei dirigenti scolastici e delle famiglie. Invece gli asili nidi hanno ricominciato lunedì, applicando la legge Lorenzin, così in quelli comunali – ha fatto sapere ieri l’assessore all’Istruzione Stefano Bertacco – sono sette i piccoli senza le certificazioni necessarie per poter entrare in classe. Nell’intero territorio della Ulss 9 Scaligera sono 19.847 gli inadempienti da zero a 16 anni, cioè coloro che non hanno ancora eseguito la profilassi e sono passibili di sanzioni. Di questi, 6.436 hanno preso appuntamento col distretto per la somministrazione del vaccino. Invece gli inadempienti da zero a 6 anni sono 3.835 e, per lo meno fino a ieri, il grosso di loro rischiava di rimanere fuori da scuola. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Laura Perina

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