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Usura, centinaia di denunce e di indagati

Il prestito degli usurai avviene a tassi altissimi, fino al 120% all’anno, insostenibile per chi è in difficoltà
Il prestito degli usurai avviene a tassi altissimi, fino al 120% all’anno, insostenibile per chi è in difficoltà
Il prestito degli usurai avviene a tassi altissimi, fino al 120% all’anno, insostenibile per chi è in difficoltà
Il prestito degli usurai avviene a tassi altissimi, fino al 120% all’anno, insostenibile per chi è in difficoltà

La morsa dell’usura è dietro l’angolo. Quando il lavoro vacilla. L’azienda va in crisi. La famiglia si divide. Servono più soldi, ma da soli non arrivano. Si cercano magari nel gioco d’azzardo o nelle slot machine. Ma è un’illusione, che provoca altre perdite e, tra l’altro, dipendenza. Allora si chiede denaro agli strozzini. E si apre il baratro. I casi, nel Veronese, sono migliaia. Anche se emerge solo la punta dell’iceberg, con le denunce contro usurai da parte di chi vuole uscire dall’incubo. Negli ultimi due anni alla Procura di Verona ne sono state presentate 149, di cui 89 nel 2016 e 60 nel 2017, mentre sono state 193 le persone indagate, di cui 107 nel 2016 e 86 nel 2017. «Il tasso praticato dagli usurai prestando soldi è del 10% al mese, quindi del 120% all’anno. Impossibile, per chi ha difficoltà, riuscire a pagare. E la spirale dell’usura, al di là delle statistiche, coinvolge innumerevoli vittime indirette come, nel caso di aziende in crisi, dipendenti, fornitori e creditori. Noi però diamo gratis un aiuto per uscirne, segnalando gli aiuti statali e a chi accedere per finanziamenti e consulenza, o assistendo le vittime nello sporgere denuncia alla magistratura». Sono parole di Damiano D’Angelo, ispettore di Polizia in pensione responsabile dell’Ufficio Antiusura del Comune, che ha sede in municipio, creato nel 2007 (telefono 045.8077088). L’ufficio, contattato da quasi duemila persone all’anno, fa riferimento all’assessorato a bilancio e attività produttive, da un anno e mezzo guidato dall’assessore Francesca Toffali. I dati parlano chiaro. Sono stati forniti insieme ad altra documentazione in un incontro dell’Ufficio Antiusura con i sindaci dei Comuni veronesi e con categorie economiche promosso da Avviso Pubblico, la onlus che riunisce gli amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica, contro le mafie, presente per il Comune anche l’assessore alla trasparenza Edi Maria Neri. L’ultimo sondaggio In-put (Indice della permeabilità dell’usura nel territorio), svolto da Eurispes, «colloca il Veneto e Verona in una posizione preoccupante». Nella scala di valutazione In-Put, che vede Bolzano a quota «0» e Crotone a «100», Verona è al 25,44 poco prima di Venezia e Padova, tra le province venete. Dai dati e dai colloqui dell’Uffico Antiusura risulta poi che buona parte delle difficoltà economiche che portano a rivolgersi agli usurai è causata da ludopatia, il gioco d’azzardo effettuato in bar, sale slot ma anche con il Gratta e vinci. Nel 2017, nei 98 Comuni veronesi, risultavano 6.318 apparecchi slot (1.734 a Verona città), in 1.314 esercizi (380 a Verona); le Vlt-Videolottery 1.435 (368), in 116 sale (31). «Tante vittime, se le banche non danno più credito, cercano nel gioco denaro facile, ma così ne perdono ancora. E gli usurai, psicologi delinquenziali, capiscono chi è ancora di più in difficoltà e quanto prestargli», dice D’Angelo. Ma dal tunnel scuro dell’usura si può uscire. •

Enrico Giardini

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