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IN AULA.

Una ragazzina
subisce violenza
a casa dell’amico

La violenza in famiglia è un reato purtroppo ancora diffuso
La violenza in famiglia è un reato purtroppo ancora diffuso
La violenza in famiglia è un reato purtroppo ancora diffuso
La violenza in famiglia è un reato purtroppo ancora diffuso

È un’accusa pesante, quella che pende su P.S., trentunenne di origini nigeriane: secondo la procura, il giovane avrebbe costretto con violenza un’amica a subire atti sessuali. Ieri il caso è stato trattato dal gup Livia Magri, che ha rinviato a giudizio il trentunenne, difeso dallavvocato Stefano Cuoghi: il processo si svolgerà il 20 maggio prossimo.

I fatti risalgono a fine ottobre del 2014: secondo gli inquirenti, il trentunenne avrebbe portato la ragazza, una diciannovenne, a casa di un amico in zona Porta Vescovo, e, dopo averla condotta fino in camera da letto, l’avrebbe spinta più volte, fino a farla cadere sul letto. Lì avrebbe cercato di baciare l’amica (assistita dall’avvocato Vincenzo La Brocca), abbassandole poi i pantaloni e gli slip, e, bloccandole le braccia sul letto, l’avrebbe costretta a rapporti sessuali.

Ma questo non è l’unico caso di violenza trattato ieri all’ex caserma Mastino.

Un brasiliano di 36 anni è stato rinviato a giudizio dal gup Raffaele Ferraro con l’accusa di aver maltrattato e molestato la moglie, con cui viveva. Secondo le accuse, nel 2010 l’uomo avrebbe più volte picchiato e minacciato di morte la donna, spinto dall’effetto dell’alcol e da motivi economici o di gelosia, arrivando anche a molestarla sessualmente. In un’occasione, le avrebbe persino provocato un trauma cranico, oltre a spaccarle un dente.

L’uomo, , difeso dall’avvocato Carlo Sorio, dovrà comparire davanti al tribunale collegiale. M.TR.

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