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L'OMICIDIO DI BOSCOMANTICO

È una 28enne romena
la prostituta uccisa
e lasciata nel campo

La vittima e i carabinieri sul luogo del ritrovamento
La vittima e i carabinieri sul luogo del ritrovamento
Il delitto di Boscomantico (Diennefoto)

Ventotto anni, prostituta da dieci. Lasciata a terra, come un animale ammazzato. Dentro a una pozza di sangue. Talmente tanto che la terra arida di questi giorni neanche è riuscita ad assorbirlo tutto.

E' morta per tre coltellate, L.P.U., in un campo di via Boscomantico. Quel cadavere ritrovato ieri mattina da un contadino che passava dal campo, era ancora caldo.

«C’è una donna mezza nuda qui per terra, piena di sangue». Per arrivare in quel punto, un’ambulanza, le pattuglie dei carabinieri hanno percorso la strada che esce dal Chievo e va verso l’aeroporto. Arrivati nei pressi della centrale elettrica hanno svoltato per via Boscomantico, quindi proseguito sulla strada asfaltata sulla destra. A un certo punto sulla sinistra c’è una capezzagna che porta in mezzo ai campi di pannocchie che sono stati tagliati mercoledì scorso. È questa zona di incontri per il sesso a pagamento. Lo testimoniano le tante bustine di preservativi a terra, i fazzoletti usati, le salviette umidificate. Ce ne sono ovunque.

«Un tempo da qui le prostitute erano andate via, ma ultimamente c’è pieno», dice un residente, corso a vedere cosa fosse accaduto dato che i suoi ospiti non riuscivano ad arrivare a casa sua per il pranzo. La strada era stata chiusa dai carabinieri per effettuare il sopralluogo. La donna è stata uccisa a colpi di coltello (l’arma non è stata trovata). È possibile che sia salita sull’auto del suo assassino sulla Regionale, come spesso succede, e che quindi siano arrivati al campo per appartarsi. O forse per un avvertimento finito in maniera diversa dal preventivato.

L’uomo ha infierito su di lei che potrebbe aver tentato la fuga scendendo dall’auto, sul lato destro della capezzagna. Lì ci sono delle gocce di sangue, quindi la scia di goccioline attraversa la strada sterrata e finisce a bordo del campo, tra i resti del mais tagliato. Il coltello usato parrebbe non particolarmente lungo.

Sul cadavere tre fendenti: uno alla schiena e due al torace, fatali, come se la donna fosse stata colpita quando era già a terra. Quando è stata ritrovata la vittima aveva una sorta di top, dava l’idea di essere in canottiera, o forse aveva un abito-canotta arrotolato fino sopra il pube. Gli slip mezzi abbassati e indossava ancora le scarpe. Sul posto non sono stati trovati documenti, nè il telefono cellulare o la borsetta. Eppure di solito le lucciole, una piccola borsetta dove tengono preservativi e telefono ce l’hanno sempre addosso. Non sarà un’indagine facile. La vittima è stata identificata grazie al rilievo delle impronte. Non possiamo rivelare l’identità perchè i familiari debbono essere rintracciati. La donna era stata fotosegnalata in passato: a Milano Marittima, Brescia, al Sud, a Verona un paio di giorni fa. L’unica residenza conosciuta è quella romena. Finora nessuna tra le colleghe s’è presentata alle forze dell’ordine per dare qualche informazione. Ieri sera sono stati predisposti dei servizi per sentire le ragazze in strada. Forse la donna ha pestato i piedi alla «titolare» di quella piazza ed è stata per questo ammazzata. Sarebbe un errore grossolano per una come lei, abituata sulla strada da tanto tempo. O forse l’omicida è un cliente che aveva pretese che la donna non voleva soddisfare. alessandra.vaccari@larena.it

Alessandra Vaccari

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