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Ufficio Iat, cambia la gestione
e scatta il nodo licenziamenti

Gli interni dello Iat di piazza Bra. L’ufficio cambia gestione
Gli interni dello Iat di piazza Bra. L’ufficio cambia gestione
Gli interni dello Iat di piazza Bra. L’ufficio cambia gestione
Gli interni dello Iat di piazza Bra. L’ufficio cambia gestione

Turismo, si cambia. La nuova amministrazione Sboarina, insediatasi proprio durante l’onda di piena dei visitatori in città, si trova subito davanti a diverse e complesse questioni. Il neoassessore al turismo Francesca Briani tratteggia le linee di indirizzo che saranno sviluppate dal Comune nei prossimi mesi.

NODO IAT. La scadenza più urgente riguarda l’affidamento della gestione, da settembre a marzo, per un importo di 190mila euro più Iva, dell’unico e frequentatissimo ufficio turistico (Iat) della città, tra piazza Bra e via degli Alpini. Dall’inizio dell’estate lo Iat è stato preso d’assalto da 95mila persone in cerca di mappe e informazioni.

È imminente un cambio della guardia, che non sarà indolore, rischiando di comportare alcuni licenziamenti, oltre alla temporanea chiusura degli sportelli. Decaduta la convenzione con «Provincia di Verona Turismo» (la società in house della Provincia destinata alla vendita o, alla peggio, alla liquidazione), dal primo settembre l’incarico passa alla cooperativa «Culture» di Venezia: la più grande in Italia nel settore dei beni culturali, con mille addetti e 250 siti gestiti, tra cui la biglietteria del Colosseo.

Ma «Provincia di Verona Turismo», caduta in disgrazia dopo il demansionamento delle Province, non ci sta a lasciare lo Iat cittadino guidato per 12 anni, tra alterne fortune, ultimamente grazie ai proventi comunali della tassa di soggiorno con 30mila euro al mese.

L’amministratore unico Loris Danielli annuncia di aver «dato incarico a un avvocato specializzato in diritto amministrativo di assisterci nel nostro ricorso al Tar. Infatti l’affidamento gestionale dello Iat, avvenuto lo scorso luglio tramite un bando di gara, secondo noi contiene vari vizi, tra cui un riferimento alla qualità del servizio che non è stato correttamente valutato». «Ci sono in ballo cinque contratti, che speriamo siano protetti dalla clausola sociale, ma anche l’immagine di Verona. Il nuovo gestore», si chiede Danielli, «sarà in grado di offrire subito tutto ciò che noi finora abbiamo garantito, come mappe, opuscoli, materiale informativo, oltre a un sito internet in più lingue e all’organizzazione di manifestazioni come Verona in Love?».

Il Tribunale si pronuncerà il 4 ottobre, ma intanto? L’assessore Briani risponde: «Non c’è una soluzione alternativa, un «piano B». Si tratta di una decisione presa prima dell’amministrazione Sboarina. L’avvicendamento quindi si farà. Spero sarà il meno traumatico possibile anche sotto l’aspetto logistico. Poi se ne riparlerà a marzo, senza preclusione verso alcuno, quando anche questa nuova convenzione scadrà».

QUESTIONE OSTELLO. Palazzo Barbieri sta vagliando gli immobili di sua proprietà adatti a ospitare il turismo giovanile, al quale «è mia intenzione dare l’importanza che finora gli è stata poco riconosciuta», dice Briani, «da mamma di figli ventenni».

Si punta dunque a rimediare al vuoto che verrà lasciato da villa Francescatti, l’ostello di proprietà della Curia a San Giovanni in Valle, di imminente chiusura e destinato alla vendita, nonostante le proteste, i sit-in e le raccolte di firme.

«Non posso per ora dire quali strutture siano state prese in considerazione», precisa l’assessore. «Però rassicuro la città sul nostro modo di vedere i turisti giovani. Non come “squattrinati” da non tenere in considerazione, anzi come i futuri visitatori, frequentatori di musei e spettatori dell’Arena. È indubbio che, accanto a questo impegno, ci sia anche la nostra volontà di curare il turismo di qualità e più remunerativo, soprattutto riguardo alla permanenza in città».

ALTRI PROBLEMI. Poi c’è da risolvere il problema della mai decollata Dmo (Destination management organization), il tavolo attorno al quale dovrebbero sedersi tutti i soggetti del «sistema turistico»: «Si è riunita solo una volta. La riconvocheremo», assicura Briani.

Non bastasse, bisogna occuparsi della disastrosa situazione fuori dalla stazione di Porta Nuova, dove i turisti appena restano abbandonati a se stessi nel disorientamento più totale. E in mezzo a questo grande fenomeno, tutto da governare, si pongono variabili significative. Come le prossime aperture: a settembre, dopo lunghissimi lavori, si prevede l’inaugurazione del quattro stelle Lux in viale Dal Cero e, nella vicina via Dalla Bona, dovrebbero partire i lavori dell’innovativo ostello gestito da diversamente abili.

Lorenza Costantino

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